Glossario
Tempo di corrivazione
Tempo che, in un bacino idrografico, occorre alla generica goccia di pioggia caduta nel punto idraulicamente più lontano per raggiungere la sezione di chiusura del bacino in esame.
Tempo di ritorno
Il tempo di ritorno (T) di un evento di assegnata intensità può essere definito come :
-Numero di anni che in media separa il verificarsi di due eventi di intensità eguale o superiore a quella assegnata
-Numero di anni in cui l’evento di intensità assegnata viene eguagliato o superato in media 1 volta.
In queste definizioni, la parola chiave è “in media”. Infatti, il tempo di ritorno non è il numero di anni che separa due eventi di intensità eguale o superiore a quella assegnata. Secondo tale ultima errata definizione, dopo il verificarsi di un evento T-ennale (ovvero di probabilità di superamento 1/T), occorrerebbe attendere T anni affinché l’evento si ripeta (con certezza). Questo non è vero: infatti, la probabilità di un tale evento rimane pari ad 1/T in ciascun anno, indipendentemente dal verificarsi di un simile evento nell’anno precedente o in anni recenti.
Se ad esempio sto esaminando i massimi annuali delle portate di piena fluviale, il valore Q100, a cui corrisponde un tempo di ritorno T = 100 anni, ha probabilità di verificarsi pari a 1% in un anno; questo vuol dire che, in un dato anno, c'è un 1% di possibilità che detto evento possa realmente accadere.
Mentre il verificarsi in un dato anno di una piena fluviale Q10 che ha un T = 10 anni è 10 volte più probabile (10% di possibilità).
Un tempo di ritorno più lungo indica quindi un evento più raro, meno probabile.
Terrazzo alluvionale
Geoforma topograficamente piana, risultante dall’accumulo di materiali alluvionali (terrazzo alluvionale) o dall’azione erosiva esercitata da un corso d’acqua su roccia (terrazzo roccioso d’erosione) oppure su un terrazzo alluvionale e/o fluvioglaciale preesistente (sistema di terrazzi). Generalmente i terrazzi di quota più elevata sono più antichi di quelli sottostanti
Terremoto
Le rocce che formano la crosta terrestre subiscono continuamente giganteschi sforzi, che sono il risultato di lenti movimenti tra le grandi placche in cui è suddiviso lo strato più superficiale della Terra. Quando gli sforzi superano il limite di resistenza delle rocce, queste si rompono all’improvviso liberando energia che si propaga, sotto forma di onde sismiche, dall’ipocentro in tutte le direzioni, generando il terremoto. Il terremoto è quindi un improvviso scorrimento di un blocco di crosta terrestre rispetto ad un altro. (https://ingvterremoti.com/glossario/)