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Faglia

La faglia è la superficie attraverso cui due blocchi di crosta scorrono durante un terremoto. In funzione del movimento che si osserva lungo la superficie si parla di faglie normali, inverse e trascorrenti. Questa superficie piana può intersecare la superficie della Terra ed avere quindi una traccia di faglia identificabile. Le dimensioni delle faglie variano da alcuni centimetri a migliaia di chilometri di lunghezza. Una zona di faglia può essere una serie complicata di fratture larga fino a centinaia di chilometri. La grandezza di un terremoto è proporzionale all’area della faglia che scorre e a quanto scorre. Un terremoto di magnitudo 3.0 avviene su una superficie di faglia di 1-10 metri quadrati. Un terremoto di magnitudo 5.0 avviene su una faglia di pochi chilometri, mentre un terremoto di magnitudo 8.0 lungo una faglia lunga diverse centinaia di chilometri. Grandi terremoti si verificano solo su grandi faglie, ma un piccolo terremoto potrebbe verificarsi lungo una grande faglia che scorre solo in parte. Piccoli terremoti possono verificarsi anche su una piccola faglia “secondaria” vicina ad una grande faglia o su una piccola faglia. (https://ingvterremoti.com/glossario/)

Falda

Acque che si trovano al di sotto della superficie del terreno, nella zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e sottosuolo, circolanti nell'acquifero e caratterizzate da movimento e presenza continua e permanente. La falda può essere distinta, secondo le condizioni idrauliche ed al contorno, in: 

  • falda libera: limitata solo inferiormente da terreni impermeabili e che può ricevere apporti laterali e dalla superficie; 
  • falda confinata: limitata inferiormente e superiormente da livelli impermeabili, con acqua in pressione, che può ricevere alimentazione solo lateralmente e, nel caso si abbia una risalita dei livelli al di sopra del piano campagna, si ha una falda artesiana. 
  • falda semi-confinata: limitata da livelli semipermeabili che permettono un debole passaggio da una falda all’altra.

Fisica dell'atmosfera

Disciplina scientifica che si occupa dello studio dell'atmosfera, degli elementi che la costituiscono e dei suoi fenomeni.

Fluvioglaciali (depositi)

Insieme di materiali inizialmente trasportati dai ghiacciai e successivamente ripresi e risedimentati da corsi d’acqua alimentati dallo scioglimento dei ghiacciai. La composizione granulometrica evidenzia la presenza di clasti di dimensioni eterogenee immersi in una matrice fine.

Foehn

Si tratta di un vento di caduta, che scende dalle montagne verso le valli alpine e le pianure adiacenti. È un vento caldo e secco, che si verifica quando una massa d’aria umida in movimento incontra un rilievo montuoso e riesce a superarlo. L’aria ascendente, nel versante  sopravento, diminuisce di temperatura e questo favorisce la condensazione dell’umidità presente, procurando nuvolosità estesa e precipitazioni anche consistenti: questo fenomeno prende il nome di "stau".
Non appena la massa d’aria, scavalcata la montagna, irrompe nella valle sottostante, scende di quota e la sua temperatura aumenta (circa 1°C ogni 100 m): la massa d’aria infatti, scendendo verso il basso, viene compressa (dall’aumento della pressione atmosferica) e così si riscalda (e si asciuga). La temperatura al suolo può salire di 10-20°C in poche ore. Allo stesso tempo l’aria ormai priva di umidità, scaricata sotto forma di precipitazioni nel versante sopravento, rende il cielo limpido e sereno nel versante sottovento.

L'aggettivo "favonico" significa "del foehn".

Foschia

Goccioline di acqua microscopiche sospese nell'atmosfera che riducono la visibilità, ma non al di sotto di 1 Km.

Frana

Distacco e caduta di masse rocciose compatte e/o incoerenti da versanti più o meno ripidi. Le cause, partendo da una predisposizione strutturale dell’ammasso roccioso, possono essere diverse: terremoti, dilavamento ed erosione delle acque superficiali, gelo e disgelo di acque penetrate nelle fessure della roccia, distacco per gravità di strati inclinati.

Fronte

Superficie di separazione tra due masse d'aria diverse. E' una zona di passaggio, più o meno drastico, che si crea tra la massa d'aria calda e quelle fredda o viceversa.

Fronte caldo

Superficie di separazione tra una massa di aria calda, che avanza su una certa zona, e una massa di aria fredda, che arretra dalla stessa zona. La massa di aria calda si sovrappone a quella fredda, salendo verso l'alto, e si raffredda, sicché il vapore acqueo contenuto nella massa d'aria calda condensa causando la formazione di nuvolosità e precipitazioni.

Fronte freddo

Superficie di separazione tra una massa di aria fredda, che avanza su una certa zona, e una massa di aria calda, che arretra dalla stessa zona. La massa d'aria fredda s'insinua sotto quella calda sollevandola violentemente, con conseguente raffreddamento, e provocando la formazione di grossi sistemi nuvolosi che possono causare precipitazioni anche violente.

 

Fronte occluso

Unione tra il fronte freddo e quello caldo, nell'evoluzione di un fronte rappresenta la fase finale. Può avere le caratteristiche del fronte caldo (precipitazione estese) o del fronte freddo (precipitazioni meno estese ma più forti).

Fulmine

I violenti moti verticali all’interno della nube temporalesca generano  un  altro  effetto:  la  separazione  delle  cariche elettriche   positive  e   negative,   con   la   conseguente formazione  di  enormi  differenze  di  potenziale  all’interno della nuvola o tra nuvola e suolo. Quando si raggiunge una differenza di potenziale rilevante, s’innesca un’improvvisa  scarica elettrica, di  cui  il  fulmine (o  lampo)  è  la manifestazione  luminosa  e  il  tuono  quella sonora.

Poichè la velocità della luce è ben superiore a quella del suono,  una  semplice  formula  permette  di  ricavare  la distanza del temporale, contando la durata che intercorre tra il fulmine e il tuono.

Distanza del temporale: s = t / 3
s = distanza in chilometri,  t = tempo in secondi