Inquinanti atmosferici

Tema

Con il termine inquinamento atmosferico si intende la contaminazione dell'ambiente indoor o outdoor, principalmente della troposfera, lo strato più basso dell’atmosfera in cui si ha la principale attività antropica, da parte di agenti chimici, fisici o biologici che modificano la naturale composizione dell'atmosfera terrestre.

Tali sostanze causano un effetto misurabile sull’essere umano, sugli animali, sulla vegetazione, sugli edifici, sui materiali e sul clima. L'origine di queste sostanze può essere naturale (eruzioni vulcaniche, erosione eolica) o antropica (attività produttive, combustioni). Inoltre, gli inquinanti atmosferici si suddividono in primari, che emessi direttamente in atmosfera non modificano la loro composizione, e secondari, che si formano in atmosfera a seguito di reazioni fisico-chimiche degli inquinanti primari con i componenti dell'atmosfera. Una volta immessi in atmosfera, gli inquinanti sono soggetti a fenomeni di dispersione, trasporto, trasformazione chimica e deposizione; per tale motivo, la concentrazione degli inquinanti in aria cambia notevolmente nel tempo e nello spazio e sono strettamente dipendenti dai vari processi meteorologici che regolano il comportamento delle masse d’aria.

Il miglioramento della qualità dell’aria si articola in diverse politiche dell’Unione Europea, attraverso la legislazione e la cooperazione con le competenti autorità internazionali, nazionali e regionali. In Italia la norma di riferimento in tema di qualità dell’aria è il Decreto Legislativo n. 155/2010 “Attuazione della direttiva 2008/50/UE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, che regolamenta i livelli in aria ambiente di Biossido di Zolfo (SO2), Biossido di Azoto (NO2), Monossido di Carbonio (CO), Particolato (PM10 e PM2.5), Benzene (C6H6), Ozono troposferico (O3), oltre ai livelli di Cadmio (Cd), Nichel (Ni), Arsenico (As), Piombo (Pb) e di Benzo(a)pirene (BaP) nella frazione PM10 del particolato. Questi inquinanti sono disciplinati attraverso diversi tipi di indicatori che si differenziano per tipo di bersaglio da proteggere (salute umana, vegetazione, ecosistemi) e per orizzonte temporale di conseguimento (breve o lungo termine).

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è impegnata nel sollecitare i governi di tutto il mondo a migliorare la qualità dell’aria nelle città, al fine di proteggere la salute delle persone. Dal 1987, infatti, pubblica periodicamente delle linee guida sulla qualità dell'aria basate su considerazioni sanitarie, con l’obiettivo di offrire raccomandazioni quantitative per la gestione della qualità dell'aria. A settembre 2021 l’OMS ha aggiornato le proprie Linee guida, alla luce di un marcato aumento delle evidenze degli effetti negativi dell'inquinamento atmosferico sulla salute, proponendo obiettivi molto più severi degli standard in vigore. Successivamente all’emanazione delle linee guida aggiornate della OMS, il 26 ottobre 2022, la Commissione Europea ha pubblicato la proposta per una nuova direttiva sulla qualità dell’aria, che andrà a sostituire ed unificherà le direttive attualmente in vigore: 2008/50/CE e 2004/107/CE. La nuova direttiva contribuirà a ridurre significativamente i livelli di inquinanti atmosferici per il raggiungimento dell’obiettivo “inquinamento zero”, che l’Unione europea ha fissato per il 2050.

La principale normativa di riferimento si può trovare qui.

I principali inquinanti atmosferici sono:

Note

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    Ultima modifica 15 Luglio 2024