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Il particolato atmosferico è formato da una miscela complessa di particelle solide e liquide di natura organica o inorganica, sospese nell’aria e aventi dimensioni da pochi nanometri fino ad oltre la decina di micrometri (fra 10-3 e 102 micron).
I principali componenti del particolato sono: solfati, nitrati, ione di ammonio, cloruro di sodio, particelle carboniose, polvere minerale ed acqua. Il particolato si distingue, in base al diametro aerodinamico, in:
- PM10 con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm, in grado di penetrare nel tratto superiore dell'apparato respiratorio;
- PM2,5 con diametro aerodinamico inferiore a 2.5 µm, in grado di raggiungere i polmoni ed i bronchi secondari.
Il particolato è in parte emesso come tale in atmosfera direttamente dalle sorgenti che lo producono (frazione primaria) ed in parte si forma in atmosfera attraverso reazioni chimiche con gli altri inquinanti, come ad esempio gli ossidi di azoto e il biossido di zolfo (frazione secondaria). Nel PM10 la componente secondaria può arrivare a costituire anche il 60-80% del PM10 totale misurato.
Il particolato fine può veicolare sulla sua superficie altri composti tossici, come ad esempio metalli pesanti e idrocarburi (idrocarburi policiclici aromatici ad alto peso molecolare), dei quali costituisce il principale veicolo di diffusione.
SORGENTI
Le sorgenti del particolato possono essere sia naturali che antropiche.
Le fonti antropiche rappresentano l’apporto principale alle concentrazioni di PM e sono riconducibili principalmente ai processi di combustione. Fra le più significative vi sono: il traffico veicolare (gas di scarico, soprattutto dei motori diesel, usura di pneumatici e freni, risollevamento delle polveri depositate sulle strade), l’utilizzo di combustibili fossili (riscaldamento domestico, centrali termoelettriche), i processi industriali (cementifici, fonderie, miniere) e attività agricole.
Le fonti naturali, invece, sono sostanzialmente: aerosol marino, suolo risollevato e trasportato dal vento, erosione di rocce, pollini e spore, incendi boschivi, tempeste di sabbia, e attività vulcanica.
PERMANENZA SPAZIO-TEMPORALE
Il particolato può essere considerato un inquinante ubiquitario, in grado cioè di presentarsi con concentrazioni analoghe in vaste aree con caratteristiche climatiche e orografiche simili in quanto le particelle fini sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e possono, quindi, essere trasportate anche a grande distanza dal punto di emissione. Questo fa sì che le variazioni nel tempo delle concentrazioni siano condizionate principalmente da fattori meteoclimatici. In particolare, inverni con lunghi periodi di situazioni anticicloniche persistenti e precipitazioni limitate, sono caratterizzati da concentrazioni di polveri atmosferiche elevate.
METODI DI MISURA
La misura del particolato atmosferico PM10 e PM2,5 in aria ambiente si basa sul sistema gravimetrico, che prevede il campionamento delle polveri su filtro in condizioni ambiente e successiva pesata. Le testa di prelievo dell’apparecchiatura, sono progettate in modo tale che sul filtro arrivino, e siano trattenute, solo le particelle con diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 µm o a 2,5 µm. La necessità di avere misure in tempo reale ha determinato l’affermarsi di strumentazione automatica basata su tecnologie di assorbimento delle radiazioni β.
Norma tecnica di riferimento: UNI EN 12341:2014 “Aria ambiente - Metodo gravimetrico di riferimento per la determinazione della concentrazione in massa di particolato sospeso PM10 o PM2,5”.
RIFERIMENTI NORMATIVI
In materia di qualità dell'aria ambiente il testo attualmente in vigore a livello italiano è il Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n. 155 "Attuazione della direttiva 2008/50/CE" relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa.
Riferimento | Indice statistico | Numero superamenti/anno | valore limite |
---|---|---|---|
PM10 - Valore limite per la protezione della salute umana | media 24 ore | 35 | 50 µg/m3 |
PM10 - Valore limite per la protezione della salute umana | media annuale | - | 40 µg/m3 |
PM2.5 - Valore limite per la protezione della salute umana | media annuale | - | 25 µg/m3 |
DATI, STIME E BOLLETTINO
I dati e le stime di PM10 e PM2.5 sono disponibili qui.
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Per il bollettino previsionale del PM10, clicca qui.
Per il semaforo antismog, clicca qui per approfondimenti e qui per conoscere i livelli giornalieri.
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Note
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Ultima modifica 15 Luglio 2024