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Gli ossidi di azoto (NOx) vengono generati in tutti i processi di combustione che utilizzano l’aria come comburente, per reazione tra ossigeno e azoto ad alte temperature, qualsiasi sia il combustibile utilizzato. Tra gli ossidi di azoto, i più significativi per l’inquinamento atmosferico sono il monossido di azoto (NO) ed il biossido di azoto (NO2), per il quale la normativa prevede il rispetto di certi limiti, essendo l’unico ad aver rilevanza tossicologica.
Gli ossidi di azoto (NOx) vengono generati in tutti i processi di combustione che utilizzano l’aria come comburente, per reazione tra ossigeno e azoto ad alte temperature, qualsiasi sia il combustibile utilizzato. Tra gli ossidi di azoto, i più significativi per l’inquinamento atmosferico sono il monossido di azoto (NO) ed il biossido di azoto (NO2), per il quale la normativa prevede il rispetto di certi limiti, essendo l’unico ad aver rilevanza tossicologica. Il biossido di azoto è un gas altamente tossico, di colore rosso bruno, dall’odore forte e pungente con grande potere irritante, che si forma prevalentemente in atmosfera per ossidazione del monossido di azoto; è inoltre un energico ossidante, molto reattivo. Gli ossidi di azoto sono da ritenersi fra gli inquinanti atmosferici maggiormente pericolosi perché, oltre ad essere tossici, svolgono un ruolo determinante nella formazione dello "smog fotochimico": sono infatti importanti precursori dell’ozono troposferico in estate e del PM10 in inverno.
SORGENTI
La principale fonte antropica di ossidi di azoto è il traffico veicolare e l'entità delle emissioni varia in funzione del combustibile, dello stato del motore e delle modalità di utilizzo dello stesso, (valore della velocità, accelerazione ecc.). In generale l'emissione di ossidi di azoto è maggiore quando il motore funziona ad elevato numero di giri (arterie urbane a scorrimento veloce, autostrade ecc.). Altre fonti antropiche sono gli impianti di riscaldamento civili e industriali, le centrali per la produzione di energia e un ampio spettro di processi industriali.
Tra le fonti naturali, si riportano: vulcani, incendi, fenomeni temporaleschi e processi biologici (decomposizioni organiche anaerobiche). Per quanto riguarda nello specifico il biossido di azoto NO2 in atmosfera, solo una parte (minore del 10%) è emesso direttamente dalle fonti primarie mentre la maggior parte ha origine secondaria e deriva dall’ossidazione del monossido di azoto.
PERMANENZA SPAZIO-TEMPORALE
Il tempo medio di permanenza in atmosfera degli ossidi di azoto è breve: circa tre giorni per NO2 e quattro giorni per NO e vengono rimossi in seguito a reazioni chimiche che portano alla formazione di acidi e di sostanze organiche.
METODI DI MISURA
Gli ossidi di azoto sono determinati con il metodo a chemiluminescenza, che si basa sulla reazione chimica tra il monossido di azoto e l'ozono, prodotto nello strumento di misura, in grado di produrre una luminescenza caratteristica, di intensità proporzionale alla concentrazione di NO. Per misurare il biossido di azoto, bisogna prima ridurlo a monossido, attraverso un convertitore al molibdeno, e ripetere la chemiluminescenza. Gli analizzatori sono predisposti per valutare sia il monossido di azoto che il biossido di azoto. L'unità di misura con la quale si esprime la concentrazione di biossido di azoto è il microgrammo al metro cubo (µg/m3).
Norma tecnica di riferimento: UNI EN 14211:2012 “Metodo normalizzato per la misurazione della concentrazione di diossido di azoto e monossido di azoto mediante chemiluminescenza”
RIFERIMENTI NORMATIVI
In materia di qualità dell'aria ambiente il testo attualmente in vigore a livello italiano è il Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n. 155 "Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa"
Riferimento | Indice statistico | Numero superamenti/anno | Valore limite |
---|---|---|---|
Valore limite per la protezione della salute umana - orario | Media oraria | 18 | 200 µg/m3 |
Valore limite per la protezione della salute umana - annuale | Media annuale | - | 40 µg/m3 |
Soglia di allarme | Media oraria (su tre ore consecutive) | - | 400 µg/m3 |
DATI E STIME
I dati e le stime di biossido di azoto (NO2) sono disponibili qui.
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Note
Ultima modifica 15 Luglio 2024