Glossario

Glossario generale di Arpa Piemonte

 Deposizione umida
processo mediante il quale i composti chimici sono rimossi dall’atmosfera e depositati sulla superficie della Terra tramite pioggia, neve, nuvole, nebbia, ecc.
 Deposizioni acide
processo in cui un insieme di composti a reazione acida dall'atmosfera si depositano sulle componenti degli ecosistemi (suolo, acqua, .) sia per via secca che per via umida. I composti che conferiscono acidità alle deposizioni sono generalmente l'acido nitrico e l’acido solforico che si formano dalla reazione dell'acqua con gli ossidi di azoto e di zolfo presenti nell'aria inquinata. Le deposizioni acide possono modificare l'acidità dei laghi e delle acque, possono causare danni alla vegetazione e provocare danni agli edifici e ai monumenti.
 Depuratore
impianto dedicato alla rimozione del carico inquinante contenuto in acque di scarico. È generalmente costituito da due sezioni principali, ciascuna idonea a un trattamento specifico: depuratore chimico-fisico, che provvede con mezzi chimici o fisici ad un pretrattamento delle acque per la rimozione dei solidi sospesi, per equilibrare l’acidità o l’alcalinità eccessive, per neutralizzare particolari sostanze nocive prima del successivo trattamento biologico, per aerazione; depuratore biologico, ad opera di microrganismi selezionati che provocano la degradazione delle sostanze organiche inquinanti, fino a farle rientrare nei limiti di legge. In genere un depuratore comprende una serie di vasche (vasche di ossidazione biologica), in cui le acque fluiscono in serie per subire i vari passaggi del processo di depurazione.
 Depurazione
processo attraverso il quale si cerca di ripristinare le condizioni originarie della sostanza alterata o di renderla atta a determinati usi. La depurazione dell'acqua è l'insieme dei trattamenti artificiali che permettono di eliminare totalmente o parzialmente le sostanze inquinanti. Esistono numerosi trattamenti di depurazione e il loro impiego dipende dalle caratteristiche dell’acqua da depurare e dal grado di depurazione che si vuole raggiungere. Gli impianti di depurazione si possono differenziare, a seconda dei processi di funzionamento su cui si basano, in fisici, chimico-fisici e biologici.
 Derivazione
prelievo di acqua da corpi idrici sotterranei o superficiali realizzato mediante opere, manufatti o impianti fissi. Costituiscono la derivazione l’insieme dei seguenti elementi: opere di raccolta, regolazione, estrazione, derivazione, condotta, uso, restituzione e scolo delle acque.
 Desertificazione
processo di trasformazione in deserto di territori aridi o semiaridi dovuto principalmente a variazioni climatiche, deforestazione, cattiva gestione o uso improprio dei territorio.
 Determinante
identifica i fattori connessi al trend di sviluppo (attività e comportamenti umani derivanti da bisogni individuali, sociali, economici: stili di vita e processi economici, produttivi e di consumo da cui originano pressioni sull'ambiente) che influenzano le condizioni ambientali. Rappresenta le cause generatrici primarie e indirette delle pressioni; utile per individuare le relazioni esistenti tra i fattori responsabili delle pressioni e le pressioni stesse e per aiutare i decisori nell’identificare le fonti attive negative su cui intervenire per ridurre le problematiche ambientali.
 Dibenzofurano
composto eterociclico aromatico strutturalmente formato da due anelli benzenici e uno centrale di furano (composto organico aromatico pentaciclico, con un anello costituito da quattro atomi di carbonio e uno di ossigeno) condensati. Rappresenta un etere caratterizzato da formula chimica C12H8O e dall'aspetto solido con colorazione variabile dal bianco al giallo chiaro. È solubile in composti organici poco polari quali l'etanolo e il benzene. I dibenzofurani policlorurati (PCDF), dei quali il più noto è il TCDF, rappresentano una classe di composti molto tossici e cancerogeni, prodotti in fase gassosa dalla combustione incompleta di materiale organico contenente cloro e che sono comunemente inclusi nella categoria delle diossine, pur essendo in realtà dei derivati del furano. Proprio a causa di questa elevata tossicità dei PCDF, le leggi ambientali ne impongono dei limiti molto restrittivi nelle emissioni.
 Dichiarazione ambientale
dichiarazione elaborata dall’organizzazione per descrivere la politica ambientale adottata e le attività svolte, per valutare i problemi ambientali rilevanti e fornire un prospetto dei dati quantitativi su emissioni inquinanti, produzione dei rifiuti, consumo di materie prime, energia e acqua, rumore e altri aspetti ambientali significativi.
 Diffusione
in fisica si riferisce a due fenomeni completamente diversi:

- proprietà di un soluto a spostarsi in acqua eliminando ogni gradiente di concentrazione: le sostanze in forma ionica o molecolare si muovono in acqua sotto l’influenza della loro attività cinetica (moti bröwniani) in direzione del gradiente di concentrazione, anche in assenza di moti dell’acqua;
- diffusione di radiazione ottica: per es. quando un raggio di luce incide su una superficie non levigata, essa non viene riflessa in una direzione determinata, ma diffusa in tutte le direzioni. In biologia è la dispersione di una specie animale o vegetale in un territorio. La disseminazione, operata in diversi modi, è un mezzo che contribuisce alla diffusione delle specie vegetali.
 Diossine
con il termine generale di diossine viene descritto un gruppo di centinaia di composti chimici capaci di persistere per lungo tempo nell’ambiente. Almeno 13 di queste molecole sono considerate sicuramente tossiche per l’uomo e gli animali. Il composto più tossico è la tetraclorodibenzo-pdiossina o TCDD. La tossicità delle altre diossine e delle sostanze analoghe viene espressa in relazione alla TCDD.
 Direttiva Unione Europea
Atti emessi dalla Commissione dell'Unione Europea, di solito relativi a problemi che possono creare situazioni di pericolosità per le persone o per l'ambiente, e sono di recepimento obbligatorio da parte degli Stati membri. Ogni direttiva è vincolante per gli obiettivi che si prefigge ma lascia alle Autorità nazionali la scelta dei modi e delle forme della sua applicazione. La Commissione controlla la sua adozione da parte degli Stati membri, che possono essere deferiti alla Corte di Giustizia nel caso di mancata ottemperanza. Secondo il "Nuovo Approccio" CEE (1985) le Direttive stabiliscono i requisiti essenziali cui il prodotto o servizio deve adeguarsi e demandano al CEN l'emanazione delle specifiche tecniche relative. Esse sono notificate a coloro ai quali sono destinate e hanno effetto nel momento della notifica. Tutte le direttive sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della CEE serie "L".
 Discarica
Definizione: Area predisposta al deposito dei rifiuti, dotata di caratteristiche costruttive diverse in funzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in base alle disposizioni della normativa. La normativa italiana col D.Lgs. 36/2003 recepisce la direttiva europea 99/31/CE che prevede tre tipologie differenti di discarica:

- Discarica per rifiuti inerti
- Discarica per rifiuti non pericolosi (tra i quali i RU, rifiuti urbani)
- Discarica per rifiuti pericolosi.
 Dispersione
fenomeno di miscelazione meccanica di un soluto in soluzione. Il trasporto di sostanze all’interno di un acquifero saturo viene interpretato con la teoria della dispersione idrodinamica, in base alla quale il movimento viene suddiviso in tre componenti di flusso: avvetiva o convettiva, diffusiva e dispersiva. In un acquifero a porosità interstiziale il flusso dispersivo è legato alla differenza di tragitto percorso dalle particelle nella direzione di moto e alla tortuosità dei canalicoli formati dai pori del terreno.
 Dissesto ambientale
fenomeno naturale o indotto dalle attività antropiche che interessa vari aspetti dell’ambiente (suolo, acqua, ecosistemi, ecc.) e ne modifica negativamente l’equilibrio naturale. Nel caso di frane e inondazioni che hanno effetti dannosi per il territorio, le infrastrutture e le popolazioni, si parla di dissesto idrogeologico.
 DNA
acido nucleico che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, molecole indispensabili per lo sviluppo e il corretto funzionamento della maggior parte degli organismi viventi. Dal punto di vista chimico, il DNA è un polimero organico costituito da monomeri chiamati nucleotidi. Tutti i nucleotidi sono costituiti da tre componenti fondamentali: un gruppo fosfato, il deossiribosio e una base azotata. Le basi azotate che possono essere utilizzate sono quattro: adenina, guanina, citosina e timina; la disposizione in sequenza di queste quattro basi costituisce l'informazione genetica.
 DNAPL
un liquido più denso dell’acqua e immiscibile in essa. In acqua forma una fase separata (per esempio molti solventi clorurati, come il tricloroetilene).
 Dose assorbita
energia assorbita per unità di massa di materiale irraggiato; si esprime in Gy (Gray).
 Dose efficace
somma delle dosi equivalenti nei diversi organi e tessuti del corpo umano moltiplicate per gli appropriati fattori di ponderazione (wT); si esprime in Sv (Sievert).
 Dose efficace impegnata
somma delle dosi equivalenti impegnate nei diversi organi e tessuti risultanti dall'introduzione di uno o più radionuclidi, ciascuna moltiplicata per il fattore di ponderazione del tessuto wT; si esprime in Sv.
 Dose equivalente
prodotto della dose assorbita media in un tessuto o organo per il fattore di ponderazione delle radiazioni; si esprime in Sv (Sievert).
 Dose equivalente impegnata
dose equivalente ricevuta da un organo o da un tessuto, in un determinato periodo di tempo, in seguito all’introduzione di uno o più radionuclidi; si esprime in Sv (Sievert).
 Dosimetro per il radon
dispositivo in grado di rivelare le particelle emesse dal radon e dai suoi prodotti di decadimento a vita breve; permette di misurare la concentrazione media di attività radon in un dato ambiente in un intervallo di tempo. La denominazione “dosimetro” deriva dal fatto che dalla misura della concentrazione di gas radon è possibile valutare la dose efficace, cioè la grandezza direttamente connessa agli effetti sanitari delle radiazioni ionizzanti.
 DPSIR
il modello DPSIR (Determinati, Pressioni, Stato, Impatto, Risposte) è stato sviluppato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) e costituisce la più consolidata classificazione in uso nel campo della valutazione ambientale. Si basa su una struttura di relazioni causali che legano tra di loro i diversi elementi. Concettualmente il modello evidenzia l’esistenza di forze motrici, le Determinanti, che possono essere identificate con le attività e i processi antropici che causano le Pressioni, le quali alterano la qualità dell’ambiente (Stato). Il modificarsi dello Stato provoca Impatti sulla salute, sugli ecosistemi e impatti economici, nel senso che comporta costi per la collettività). La società e l’economia reagiscono fornendo Risposte (politiche ambientali e settoriali, iniziative legislative, ecc) per la difesa dell’ambiente. È un’estensione del modello PSR (Pressioni, Stato, Risposte) proposto in ambito internazionale dall’OECD (Organization for Economic Cooperation and Development).
 Drenaggio
fenomeno più o meno rapido di percolazione verso il basso delle acque di precipitazione. Tale fenomeno risulta rallentato nei suoli costituiti da particelle fini, con conseguente ristagno d’acqua, e accelerato se le particelle sono più grossolane.
 DTM
rappresentazione digitale di una superficie topografica.
 Eco-bilancio
Individuazione e quantificazione delle entrate e delle uscite di materia e di energia per un dato sistema "prodotto", "impianto" o "sito", con particolare riferimento ai relativi fattori di impatto ambientale.
 Eco-gestione
Eco-gestione o gestione ambientale: parte del sistema di gestione complessivo dell’impresa che comprende la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale dell’impresa stessa.
 Ecoefficienza
Nuovo modello di management che incoraggia le aziende a diventare più responsabili nei confronti dell’ambiente, unendo gli obiettivi di eccellenza economica dell'impresa con quelli di eccellenza ambientale, così da consentire all’azione della direzione aziendale di contribuire al raggiungimento dello sviluppo sostenibile. Infatti, usare minori quantità di risorse e produrre meno rifiuti significa risparmiare denaro e generare profitti (efficienza economica), d’altra parte minori quantità di rifiuti e materie prime proteggono l’ambiente, conservando le risorse naturali e riducendo l'inquinamento (efficienza ambientale).
 Ecolabel europeo
Marchio europeo di certificazione ambientale per i prodotti e i servizi nato nel 1992  con l'adozione del Regolamento europeo 66/2010 e aggiornato con il nuovo Regolamento 1980 del 17 luglio 2000. E'  uno strumento ad adesione volontaria che viene concesso a quei prodotti e servizi che rispettano criteri ecologici e prestazionali stabiliti a livello europeo. L'ottenimento del marchio costituisce, pertanto, un attestato di eccellenza che viene rilasciato solo a quei prodotti/servizi che hanno un ridotto impatto ambientale. I criteri sono  periodicamente sottoposti a  revisione e resi più restrittivi, in modo da favorire il miglioramento continuo della qualità ambientale dei prodotti e servizi.

 

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