Pressioni sui corpi idrici

Inquadramento normativo

La Direttiva 2000/60/CE (anche detta Direttiva Quadro per le Acque – DQA o Water Framework Directive - WFD) costituisce il principale strumento giuridico di riferimento, a livello europeo, per la tutela delle acque superficiali interne, di transizione, costiere e sotterranee e per la gestione delle risorse idriche in modo sostenibile. 

La DQA ha introdotto un approccio integrato ambientale, economico e sociale di pianificazione e gestione delle risorse idriche a scala di distretto idrografico, che rappresenta la principale unità per la gestione dei bacini idrografici (art. 3 DQA), e ha definito degli obiettivi ambientali di qualità per le acque superficiali e sotterranee (art. 4 DQA), da raggiungere secondo un preciso cronoprogramma.

Per valutare il rischio di non raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di qualità la DQA prevede che, per ogni distretto idrografico, venga effettuata un’analisi delle pressioni esercitate dalle attività umane sullo stato dei corpi idrici superficiali e sotterranei (art. 5 DQA), i cui risultati devono essere inclusi nel Piano di Gestione delle acque, che rappresenta il principale strumento attuativo delle disposizioni comunitarie a livello distrettuale (art. 13 DQA) ed è redatto ogni 6 anni.

In Italia la Direttiva 2000/60/CE è stata recepita dal D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii., che prevede due diversi livelli di gestione e pianificazione per le risorse idriche:

  • il Piano di Gestione delle acque (PdG), a scala distrettuale;
  • il Piano di Tutela delle Acque (PTA), a scala regionale.

Il PdG del distretto idrografico del fiume Po (PdG Po) e il PTA della regione Piemonte costituiscono i piani di riferimento per le acque superficiali e sotterranee piemontesi e sono stati entrambi aggiornati nel 2021.

Il concetto di pressione nel modello DPSIR

Le pressioni rappresentano uno dei cinque elementi-chiave del modello DPSIR (Determinanti Pressioni Stato Impatti Risposte), sviluppato dall’European Environmental Agency (EEA) per la rappresentazione e valutazione di una matrice ambientale e delle sue interazioni con i sistemi economici, politici e sociali attraverso specifici indicatori e con una sequenza di causa-condizione-effetto. 

Secondo tale modello le attività umane (Determinanti) esercitano degli effetti sull’ambiente (Pressioni), provocando cambiamenti nelle condizioni di qualità di una matrice ambientale (Stato), con ripercussioni sugli ecosistemi, sulla salute umana e sull’economia (Impatti) che necessitano misure e interventi mirati (Risposte) per il raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di protezione ambientale. Le azioni, sotto forma di controlli, programmi, piani, normativa di settore etc. possono a loro volta avere ricadute dirette sugli altri elementi del modello.

L’analisi delle pressioni

L’analisi delle pressioni insistenti sulle acque superficiali e sotterranee consiste nell’individuazione, quantificazione e valutazione della significatività delle pressioni esercitate sui corpi idrici dalle attività antropiche (umane). Una pressione è ritenuta significativa nel caso in cui possa pregiudicare il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale secondo le tempistiche previste dalla DQA. I risultati dell’analisi delle pressioni sono inclusi nei Piani di Gestione distrettuale e sono oggetto di reportistica alla Commissione Europea.

L’elenco delle pressioni da considerare è stato definito a livello europeo (CIS - Guidance document n. 3, 2018) e prevede diversi livelli di dettaglio, mentre la metodologia per la valutazione degli indicatori di pressione è stata armonizzata a livello nazionale dall’SNPA (“Linee Guida per l’Analisi delle Pressioni ai sensi della Direttiva 2000/60/CE”, 2018). 

Per ogni tipologia di pressione sono definiti indicatori singoli a medio-alta complessità (MAC) e medio-bassa complessità (MBC) da utilizzare, alternativamente, per valutare la significatività della pressione, a seconda della disponibilità e della qualità dei dati di origine. Per ciascun indicatore è stata individuata una soglia di significatività che, si assume, possa generare impatti sul corpo idrico tali da pregiudicare il raggiungimento/mantenimento degli obiettivi di qualità. Se il valore calcolato per l’indicatore è superiore a tale soglia la pressione è considerata significativa per il corpo idrico. Sono stati anche definiti indicatori MAC e MBC cumulativi, riferiti cioè a più tipologie di pressione all’interno della stessa categoria (es. indicatore cumulativo prelievi). 

L’ultima analisi delle pressioni sui corpi idrici superficiali (fiumi e laghi) e sotterranei piemontesi è stata condotta da Arpa Piemonte nel 2020, in occasione dell’aggiornamento del PdG Po 2021 e del PTA 2021, ai quali si rimanda. I metodi applicati per il calcolo degli indicatori MAC o MBC sono, in generale, gli stessi descritti nelle Linee Guida SNPA 2018, con qualche eccezione, come riportato nella Relazione tecnico-metodologica sul calcolo degli indicatori (2021). Gli esiti delle analisi delle pressioni condotte nel 2020 per il PdG Po 2021 e nel 2014 per il PdG Po 2015 sono disponibili in una sezione dedicata sul Geoportale di Arpa Piemonte.

Risvolti applicativi dell’analisi delle pressioni

L’analisi delle pressioni, effettuata per la predisposizione del Piano di Gestione distrettuale delle acque e oggetto di reporting ambientale alla Commissione Europea (come prescritto dalla DQA), costituisce un tassello importante per diverse attività e valutazioni tecniche svolte da Arpa Piemonte, tra le quali:

  • definizione dei programmi di monitoraggio delle acque, sulla base di criteri che tengano conto della presenza e significatività di specifiche fonti di pressione;
  • valutazione dei due Indici di Alterazione del Regime Idrologico (IARI) e di Qualità Morfologica (IQM) dei corsi d’acqua, che concorrono, insieme ad altri elementi di qualità, alla classificazione dello Stato Ecologico dei corpi idrici. Nella prima fase di valutazione dello IARI e dell’IQM è prevista l’analisi delle tipologie di pressioni che possono determinare sul corpo idrico alterazioni di tipo idrologico e morfologico;
  • predisposizione dei piani di controllo degli scarichi urbani e produttivi, basati su criteri di priorità che tengano conto della significatività dei singoli scarichi e della pressione totale esercitata sul corpo idrico;
  • continuo aggiornamento delle utenze idriche schematizzate nel sistema modellistico di bilancio idrico;
  • contributi tecnici per il rilascio di autorizzazioni allo scarico o di nuove concessioni di derivazione o per valutazioni di impatto ambientale (VIA) di opere, che tengono conto delle pressioni già insistenti sul corpo idrico e delle variazioni della significatività totale con l’introduzione della nuova pressione;
  • valutazione del rischio di non raggiungimento/mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici, che prevede un’analisi integrata dei risultati dell’analisi delle pressioni, degli impatti e del monitoraggio delle acque.

Glossario

Note

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    Ultima modifica 26 Giugno 2024