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La Direttiva Quadro sulle Acque (DQA) fornisce un quadro completo per la protezione e la gestione delle risorse idriche in tutta Europa. Questa direttiva mira a far raggiungere uno "stato buono" per tutti i corpi idrici, comprese le acque sotterranee, stabilendo obiettivi e standard per la qualità delle acque e il loro monitoraggio nel tempo.
In particolare, per le acque sotterranee, prevede un monitoraggio e uno stato sia di tipo qualitativo (descritto in questa scheda) che quantitativo (descritto in una scheda dedicata), ciascuno dei quali contribuisce a fornire una comprensione completa dello stato di qualità delle acque considerate.
In Italia è stata recepita con il DLgs. 152/2006 e s.m.i..
La Rete di Monitoraggio Regionale delle Acque Sotterranee (RMRAS) è progettata per garantire una valutazione completa e continua dello stato qualitativo (e quantitativo) delle risorse idriche sotterranee, è gestita da Arpa Piemonte ed è costituita da differenti tipologie di stazioni di monitoraggio diffuse su tutto il territorio regionale per monitorare lo stato della risorsa idrica sotterranea ai sensi della DQA.
Stazioni di monitoraggio
Le stazioni di monitoraggio sono costituite da pozzi, piezometri (una particolare tipologia di pozzo utilizzata solo per il monitoraggio) e sorgenti (area o punto in cui scaturisce in modo naturale una quantità apprezzabile di acqua sotterranea, spesso in montagna).
Queste stazioni di monitoraggio possono, a seconda della profondità che raggiungono, monitorare l’acqua di falda più superficiale o quelle più profonde e sono di proprietà di Arpa Piemonte, privati cittadini, comuni, enti acquedottistici etc.
Sono state selezionate seguendo criteri di efficienza della rete e razionalizzazione delle risorse in modo da avere una copertura il più possibile omogenea del territorio regionale.

Attualmente la RMRAS è costituita da circa 560 stazioni di monitoraggio, delle quali circa 360 sono inerenti alla falda superficiale, 190 a quelle profonde e 10 sono relative alle sorgenti.
Il numero delle stazioni in uso può variare nel tempo in seguito al riesame che viene effettuato periodicamente, dismettendo le stazioni di monitoraggio non più utilizzabili per vari motivi, di cui il principale è l’impossibilità permanente di accesso al sito di monitoraggio, e aggiungendone di nuove ove ritenuto necessario e in base anche alle risorse disponibili.
Sul Geoportale di Arpa Piemonte è disponibile il servizio che mostra la distribuzione e l’ubicazione delle stazioni di monitoraggio appartenenti alla RMRAS, suddivise in base alla tipologia di falda monitorata (superficiale, profonda, collinare-montana).
Corpi idrici sotterranei
Il sistema idrico sotterraneo piemontese è costituito dagli acquiferi del sistema di pianura, suddivisi in superficiali e profondi, dagli acquiferi dei principali fondovalle alpini e appenninici nonché dagli acquiferi dei sistemi montani e collinari.
Un acquifero è costituito da “uno o più strati sotterranei di roccia o altri strati geologici di permeabilità sufficiente da consentire un flusso significativo di acque sotterranee o l'estrazione di quantità significative di acque sotterranee” (DM 30/2009).

Gli acquiferi sono stati suddivisi in corpi idrici sotterranei (CIS o GWB - Ground Water Body) secondo i dettami della Direttiva Quadro Acque e normative correlate, così come recepite e integrate dalla normativa italiana.

Un corpo idrico sotterraneo è un volume distinto d'acqua in seno ad uno o più acquiferi, delimitato da confini idrogeologici e individuato, secondo quanto previsto dalla DQA, come un oggetto gestionale omogeneo al suo interno per lo stato ambientale (dal punto di vista qualitativo e/o quantitativo e delle pressioni insistenti), tale da permettere, attraverso l'interpretazione delle misure effettuate in un numero significativo di stazioni di campionamento, di valutarne lo stato complessivo.
Infatti la classificazione dello stato di qualità, le misure di tutela e di eventuale risanamento, la caratterizzazione quali-quantitativa delle pressioni antropiche che possono generare impatti sulla qualità delle acque sono riferite tutte al Corpo Idrico.

Attualmente nella Regione Piemonte sono stati individuati i seguenti corpi idrici sotterranei:
• 13 GWB relativi al sistema idrico sotterraneo superficiale di pianura;
• 5 GWB relativi al sistema idrico sotterraneo superficiale di fondovalle;
• 12 GWB relativi al sistema idrico sotterraneo superficiale collinare e montano;
• 6 GWB relativi al sistema idrico sotterraneo profondo.
Monitoraggio
Il monitoraggio delle acque sotterranee è un’attività cruciale per la gestione e protezione delle risorse idriche, garantendone la sostenibilità e la qualità per le generazioni future.
La normativa di riferimento vigente prevede principalmente due tipi di monitoraggio: sorveglianza, che viene effettuato su tutti i corpi idrici due volte ogni sessennio, e operativo, che viene effettuato sui corpi idrici a rischio di non raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale e si effettua negli anni fra un monitoraggio di sorveglianza e l’altro.
Il monitoraggio di sorveglianza ha la finalità di:
• integrare e validare la caratterizzazione del corpo idrico, compresi pressioni e impatti;
• definire la classificazione dei corpi idrici e identificare il rischio di non raggiungere l’obiettivo di buono stato chimico;
• fornire informazioni utili a valutare le tendenze a lungo termine delle condizioni naturali e delle concentrazioni di inquinanti derivanti dall’attività antropica;
• indirizzare, in base ai risultati, il monitoraggio operativo.
Il monitoraggio operativo ha la finalità di:
• stabilire lo stato di qualità di tutti i corpi idrici definiti a rischio;
• contribuire a rilevare le tendenze antropiche ascendenti a lungo termine riguardo alle concentrazioni di inquinanti
• valutare l’efficacia delle misure adottate per il risanamento del corpo idrico
C’è poi anche il monitoraggio di indagine, che viene svolto per approfondire alcune situazioni critiche oppure per fare uno screening in situazioni particolari. In Piemonte è anche stato introdotto il Monitoraggio Operativo Puntuale per tenere sotto controllo alcune criticità ambientali in corpi idrici non a rischio, nell’ambito di un approccio più cautelativo.
Il protocollo di monitoraggio per le acque sotterranee (quindi la definizione di cosa cercare, quando e dove) è essenzialmente di tipo chimico-fisico e prevede la determinazione di diverse sostanze che comprendono sia parametri di base, per la caratterizzazione della risorsa idrica, che i contaminanti, come previsto dalla normativa vigente.
I parametri di base comprendono essenzialmente composti inorganici (Cloruri, Nitrati, Solfati, Calcio, Sodio, Potassio…) e parametri chimico-fisici (Conducibilità, pH, Temperatura…)
I contaminanti comprendono essenzialmente metalli e composti organici (Fitofarmaci, Composti organici volatili, Perfluorati, Idrocarburi policiclici aromatici...)
I parametri di base sono determinati su tutti i corpi idrici mentre i contaminanti vengono determinati sui corpi idrici in base all’analisi delle pressioni e dei risultati dei monitoraggi pregressi. In particolare, ad ogni indicatore presente nell’analisi delle pressioni è stato associato un gruppo di parametri chimici sulla base dell’impatto atteso e delle indicazioni fornite dalle linee guida SNPA e dalla normativa vigente.
Stato di qualità
Lo Stato di qualità per i corpi idrici sotterranei lo è definito sulla base dello stato quantitativo e dello stato chimico. In entrambi i casi si assegnano due giudizi: buono e scarso. Il giudizio finale sullo stato complessivo è definito sulla base del valore peggiore tra lo stato quantitativo e lo stato chimico.
Ai fini della valutazione dello Stato Chimico, sono stati adottati gli standard di qualità ambientale (SQA) individuati a livello comunitario ed i valori soglia (VS) individuati a livello nazionale, indicati, rispettivamente, dalla tabella 2 della Parte A dell'Allegato 3 del D. Lgs. 30/2009 e dal Decreto 06/07/2016 (Tabella 4.1). Inoltre, ove previsti, sono stati anche applicati i Valori di Fondo Naturale (VFN), definiti da uno studio di Arpa Piemonte e recepiti da Regione Piemonte con apposita determina. Si è così definito lo SC puntuale per tutte le stazioni di monitoraggio della RMRAS.
Lo stato chimico per ciascun GWB, si è ottenuto considerando quanto contemplato dall’art. 4 comma 2c del sopracitato decreto, che prevede l’attribuzione dello stato BUONO quando “lo standard di qualità delle acque sotterranee o il valore soglia è superato in uno o più siti di monitoraggio, che comunque rappresentino non oltre il 20 per cento dell'area totale o del volume del corpo idrico, per una o più sostanze”. Conseguentemente, l’attribuzione dello stato SCARSO ad un determinato GWB si ottiene quando l’area/volume complessiva derivata dai punti in stato SCARSO per una determinata sostanza sia superiore al 20% dell’area/volume totale del GWB.
Le relazione periodiche di monitoraggio sono consultabili a questa pagina.
Note
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- falda
Ultima modifica 21 Giugno 2024