Metodologia per l'individuazione degli elementi utili all'identificazione della rete ecologica: elaborazione della carta degli habitat

Per la realizzazione della carta degli habitat si è adottato il sistema di classificazione EUNIS (aggiornamento del 2012), sviluppato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente. Tale classificazione è costruita sulla base del CORINE Habitats Calssification ed ha lo scopo di generare un riferimento comune delle tipologie di habitat per tutti i paesi dell' Unione Europea. 

In funzione del dettaglio che le basi dati disponibili hanno consentito di raggiungere sono stati selezionati ca. 85 ambienti che costituiscono la “legenda di riferimento” e corrispondono, per la maggior parte degli habitat naturali o semi-naturali, dal primo al quinto livello della classificazione EUNIS adottata.

Scarica la tabella degli habitat (le colture legnose a nocciolo, distinte dai corileti naturali, sono state incluse in "FB.3".) 

Sulla base di tale legenda è stata creata la carta degli habitat (Fig. 2).

Elaborazione della carta degli habitat al di sopra dei 1400 m di quota

La metodologia per la definizione della rete ecologica piemontese        ufficializzata dalla DGR n. 52-1979 del 31/7/2015 è stata sviluppata in funzione degli habitat e delle specie di riferimento presenti in aree poste indicativamente al di sotto degli 800 m s.l.m. e in tale contesto trova la sua applicazione. I territori prettamente montani finora non sono stati presi in considerazione per la carenza dei dati di base utili a rilevare l’habitat. Grazie al Progetto PITEM si è colta l’opportunità di riesaminare la metodologia anche al di sopra degli 800 mt, si è ragionato in primo luogo su quali fossero le banche dati disponibili e conseguentemente sulla definizione di un nuovo limite per la quota.               

La disponibilità e la qualità descrittiva dei livelli informativi, come era già noto, risulta molto carente negli ambienti aperti di alta quota, ad esempio nella DBTRE molti habitat caratterizzati da macereti rocce non sono cartografati o quando lo sono vengono genericamente identificati come “forma naturale del terreno di tipo non conosciuto”. Per ovviare a questa carenza informativa, si è deciso di usare la voce rm__ relativa a rocce e macereti, precedentemente esclusa dalla conversione dei pianti forestali nella carta degli habitat. Inoltre, per evitare attribuzioni errate inerenti la classificazione Eunis, si è deciso di semplificare “la legenda di riferimento” della carta degli habitat costituita da circa 85 voci in una legenda più speditiva. Tale legenda sarà costituita da habitat ricadenti nel primo livello Eunis e pertanto la base conoscitiva non sarà più definibile come carta degli habitat ma sarà più simile ad una carta di uso del suolo. Questa scelta è stata avvalorata dal presupposto che realizzare la rete ecologica in aree tipicamente montane dove l'antropizzazione e le infrastrutture viarie hanno un ruolo marginale, dove non ci sono interferenze antropiche significative e pertanto non sussistono condizioni particolarmente problematiche legate consumo di suolo, avrebbe condotto a dei risultati facilmente prevedibili; la maggior parte di queste aree sarebbero state infatti definite come AVE e quindi con un’elevata connettività ecologica, al netto dei fattori limitanti di carattere naturale.In conclusione, per le aree a quote più elevate, si procede a realizzare esclusivamente la carta dell'uso del suolo basata sul primo livello Eunis, alla quale potranno essere sovrapposti gli ingombri delle infrastrutture lineari presenti (strade principali, comprensori sciistici, elettrodotti) che verranno designati come ambiti su cui valutare la necessità di prevedere interventi di deframmentazione specifici.

Permangono tuttavia lungo i principali fondovalle situazioni di maggior disturbo antropico e relativa compromissione della connettività ecologica per la fauna selvatica dovuti all’intensa transitabilità dei veicoli e dei mezzi pesanti verso i valichi montani di confine. Lungo queste aree è quindi necessario orientare gli sforzi per l’identificazione di situazioni di maggior criticità.

Figura 3: Carta dell’uso del suolo oltre i 1400 s.l.m della Provincia di Cuneo
Figura 3: Carta dell’uso del suolo oltre i 1400 s.l.m della Provincia di Cuneo

Note

    Ultima modifica 18 Giugno 2024