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Sono proseguite nel corso del 2022 e del 2023 le campagne periodiche di monitoraggio delle acque sotterranee presso il polo chimico di Spinetta Marengo (AL).
Negli ultimi anni l’Agenzia ha incrementato notevolmente le attività in termini sia di frequenza di campionamento (divenuta trimestrale) sia di numero di piezometri monitorati (ubicati sia in area interna che in area esterna allo stabilimento). E’ attualmente in corso la quarta campagna di campionamento trimestrale del 2023 che terminerà ad inizio gennaio 2024.

Questo aggiornamento si riferisce ai risultati delle campagne di settembre e dicembre 2022 e marzo 2023, validati e trasmessi agli enti.
Complessivamente nelle tre campagne sono stati campionati quasi 100 piezometri interni ed esterni al polo chimico, relativi ai tre livelli dell’acquifero (livello A- falda superficiale, Livello B- livello intermedio dell’acquifero, livello V - acquifero profondo), così ripartiti:
- settembre 2022: 33 piezometri, di cui 22 in area interna e 11 in area esterna al sito;
- dicembre 2022: 28 piezometri, di cui 18 in area interna e 10 in area esterna al polo chimico;
- marzo 2023: 36 punti di monitoraggio, di cui 24 interni e 12 esterni.
Queste campagne sono state caratterizzate da condizioni di alta soggiacenza della falda, che a partire da novembre 2021 si è attestata su livelli piezometrici sempre più bassi, fino a raggiungere a luglio-agosto 2022 i minimi livelli mai registrati nel sito (-14.52 m da p.c. registrato nel piezometro di monte idrogeologico rispetto al sito e scelto come riferimento delle condizioni di falda regionale in ingresso).
Tutti i campioni sono stati sottoposti ad analisi chimiche per la ricerca, nei diversi livelli acquiferi, sia degli inquinanti normati dal D. Lgs152/06 e s.m.i. sia degli inquinanti non normati / emergenti, in particolare i PFAS.
Area interna allo stabilimento
Nel livello più superficiale della falda (livello A), i dati Arpa confermano le maggiori concentrazioni di cC6O4 nell’area interna al sito industriale dove è attiva la MIPRE (messa in sicurezza preventiva); in quest’area, a marzo 2023 si segnala una riduzione della concentrazione di cC6O4 nei piezometri monitorati da Arpa rispetto ai dati di dicembre 2022. L’Agenzia monitora con attenzione l’evoluzione della situazione in questi piezometri.
A dicembre 2022 il cC6O4 ha fatto registrare, tra i piezometri monitorati da Arpa, la concentrazione minima di 0,14 μg/l e massima di 2.672 μg/l (a settembre 2022 la massima concentrazione si attestava a 550 μg/l); a marzo 2023 la concentrazione di cC6O4 più elevata riscontrata da questa Agenzia all’interno del sito è stata di 2.298 μg/l e la minima di 0,09 μg/l.
Per il composto ADV-N2 la concentrazione rilevata a dicembre 2022 è stata pari a 103 μg/l, poi diminuita a marzo 2023 (33 μg/l); la concentrazione minima è stata di 0,14 μg/l riscontrata a marzo 2023.
In area interna è presente anche il PFOA, con una concentrazione massima rilevata da Arpa pari a 128 μg/l a marzo 2023, valore paragonabile a quello riscontrato nelle due campagne di monitoraggio precedenti (concentrazione minima di 0,5 μg/l in tutte e tre le campagne).
Relativamente ai cosiddetti “inquinanti storici”, in alcuni piezometri interni allo stabilimento filtrati nel livello più superficiale dell’acquifero, si continua a registrare il superamento degli obiettivi di bonifica sito specifici (CSR - Concentrazione Soglia di Rischio) dei parametri Cloroformio (CSR pari a 65 μg/l) e Tetracloruro di Carbonio (CSR di 66 μg/l).
A fronte del significativo incremento rispetto alla serie storica fatto registrare da questi analiti in due aree dove sono utilizzati e/o stoccati (il valore massimo riscontrato da Arpa per il Cloroformio è stato pari a 970 μg/l a dicembre 2022 e per il Tetracloruro di Carbonio è pari a 3.772 μg/l a marzo 2023), sono stati attivati nuovi interventi di bonifica sulla falda ed emungimenti.
Anche in queste campagne è stata rilevata la presenza di Triclorofluorometano (concentrazione massima pari a 306 μg/l a dicembre 2022, a fronte di una CSR di 2370 μg/l), Diclorofluorometano (per cui non esistono limiti di riferimento, in concentrazione massima pari a 56 μg/l a dicembre 2022) e di composti trialometani (Bromoformio, Dibromoclorometano e Bromodiclorometano). Le maggiori concentrazioni di questi analiti sono state riscontrate da Arpa nei piezometri fenestrati nel Livello A ubicati nell’area centrale dello stabilimento, con superamenti delle CSC in alcuni punti.
Per quanto riguarda i parametri inorganici, i dati Arpa confermano in diversi piezometri la presenza di Fluoruri, Cromo VI, Cromo totale, Nichel, Antimonio e Arsenico in concentrazioni superiori alle CSC.
Relativamente al livello intermedio dell’acquifero (livello B), dai dati Arpa relativi a piezometri interni al sito emerge la presenza di cC6O4, PFOA e ADV-N2 alle concentrazioni massime rispettivamente di 0,27 μg/l, 0,11 μg/l e 0,68 μg/l.
Relativamente ai contaminanti “storici”, nei piezometri monitorati da Arpa risulta la presenza di Cloroformio, Tetracloruro di carbonio, Triclorofluorometano e Cromo VI in concentrazioni superiori alle CSC e ai limiti fissati dalla normativa.
Relativamente al piezometro nel livello più profondo dell’acquifero (livello V) a marzo 2023 le analisi di Arpa hanno restituito concentrazioni di ADV-N2 e cC6O4 superiori al limite di quantificazione (LOQ). Gli inquinanti storici non hanno mostrato superamenti delle CSC.
Area esterna allo stabilimento
All’esterno del sito, nel livello più superficiale della falda (livello A), si conferma la presenza di contaminanti lungo la direzione del deflusso di falda oltre l’area di influenza della barriera idraulica, sia per quanto riguarda i PFAS che per gli inquinanti storici.
Nelle tre campagne di monitoraggio Arpa ha rilevato concentrazioni di PFOA che oscillano tra 0,1 μg/l e 3,76 μg/l (superando quindi il valore standard di qualità ambientale di 0,5 μg/l), di ADV tra 0,04 μg/l e 5,5 μg/l, di cC6O4 tra 0,12 μg/l e 1.04 μg/l.
Esternamente al sito è stata riscontrata anche la presenza di altri PFAS (PFBA, PFHxA, PFDA, PFHPA, PFNA e PFPeA) in concentrazioni superiori ai limiti di quantificazione (LOQ).
Relativamente agli inquinanti storici, i dati di Arpa mostrano la presenza di alcuni di essi in concentrazioni elevate in piezometri distanti dallo stabilimento ubicati lungo l’asse di propagazione della falda. In particolare, si segnalano superamenti dei limiti di legge o fissati da pareri ISS per i parametri Cromo VI, Cromo totale, Cloroformio, Tetracloruro di Carbonio, Tetracloroetilene, Tricloroetilene. Si registra, inoltre, la presenza di Triclorofluorometano e Diclorodifluorometano.
Nel livello intermedio della falda (livello B) all’esterno del sito, il cC6O4 è risultato inferiore al limite di quantificazione, mentre PFOA e ADV-N2 risultano presenti ad una concentrazione massima rispettivamente pari a 0,37 μg/l e 0,06 μg/l.
Relativamente ai contaminanti “storici”, nel piezometro monitorato dall’Agenzia risultano superamenti dei limiti normativi per diversi parametri (Cromo VI, Cloroformio, Tricloroetilene, Tetracloruro di carbonio, Triclorofluorometano).
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Campionamenti delle acque sotterranee a Spinetta Marengo: aggiornamento esiti campagne di monitoraggio di settembre e dicembre 2022 e marzo 2023
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Ultima modifica 11 Dicembre 2023