Ogni anno il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17/12/1999 attraverso la Risoluzione 54/134 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne. Il 25 novembre segna anche l’inizio dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, che terminano il 10 dicembre con la giornata mondiale dei diritti umani.
Perché si celebra il 25 novembre?
La data fu scelta per ricordare le tre sorelle Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal, soprannominate “mariposas” (farfalle), attiviste politiche, che nella Repubblica Dominicana si opposero alla dittatura del generale Rafael Trujilo e per questo furono sequestrate, torturate e uccise dai suoi sicari il 25 novembre 1960, mentre si stavano recando a trovare i mariti, prigionieri politici, in carcere. La loro morte generò un tale moto di indignazione da attirare l’attenzione internazionale sui crimini perpetrati dal regime sanguinario dominicano. Il 30 maggio 1961 il generale Trujillo fu assassinato e il suo regime cadde.
Quali sono i simboli della giornata?
I simboli della giornata sono le scarpe e le panchine rosse, colore che simboleggia il contrasto alla violenza di genere.
Le scarpe rosse sono uno dei simboli più potenti contro i maltrattamenti e i femminicidi. L’idea venne all’artista messicana Elina Chauvet che nel 2009 posizionò in una piazza della città di Ciudad Juàrez (Messico) 33 paia di scarpe femminili, tutte diverse tra loro ma accomunate dal colore rosso, per ricordare il sacrificio e il vuoto lasciato dalle donne vittime di violenza, tra le quali sua sorella, assassinata dal marito a soli 20 anni. La sua installazione artistica “Zapatos Rojos” ebbe un’eco così forte a livello nazionale e internazionale che in seguito la scarpa rossa fu adottata in tanti Paesi, tra i quali l’Italia, come simbolo dei femminicidi.
Anche le panchine rosse rappresentano simbolicamente la lotta ai femminicidi. La loro installazione iniziò nel 2014 con il progetto italiano “Panchine rosse contro la violenza sulle donne”, ideato dalla Circoscrizione 6 del Comune di Torino in collaborazione con l’associazione Acmos, con lo scopo di sensibilizzare contro la violenza di genere e commemorare le donne assassinate. Negli anni successivi il progetto si diffuse in tutta Italia e oltre i confini nazionali. Le panchine rosse, installate in luoghi pubblici o privati, invitano chi si siede a riflettere sul posto lasciato vuoto da una vittima di femminicidio e sulla necessità di ascoltare e sostenere ogni donna che subisca una violenza. Arpa Piemonte ha acquistato nel 2023 una panchina rossa costruita in materiale riciclato, che ha collocato nel cortile interno della sede centrale di via Pio VII 9 a Torino per invitare il personale e coloro che occasionalmente si recano presso l’Agenzia a riflettere sul tema. Sulla panchina è stata affissa la targa con le parole di Alda Merini: “Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne”.
Cosa si intende per "violenza contro le donne"?
Secondo l’articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20/12/1993 con la Risoluzione 48/104, la violenza contro le donne è: “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”.
Come aiutare chi è vittima di violenza?
Se sei vittima di violenza psicologica, fisica, sessuale, economica, o conosci qualcuna che lo è, contatta subito il numero 1522 (rete antiviolenza e stalking): è gratuito, attivo 24 ore su 24 in tutti i giorni dell’anno, accessibile dall’intero territorio nazionale e con operatrici multilingue. In alternativa, puoi chattare con le operatrici mediante l’app “1522”, disponibile per dispositivi IOS e Android, o attraverso il sito ufficiale. Altre informazioni e numeri utili sono riportati sulla pagina del Ministero della Salute dedicata alla violenza sulle donne. Si rimanda anche alla lettura dell’articolo “Come possiamo aiutare una vittima di violenza?” pubblicato dall’organizzazione Save the Children.
Dati e statistiche sulla violenza di genere
Il Ministero dell’Interno pubblica ogni settimana sul proprio sito internet i dati di monitoraggio e analisi dell’andamento dei reati riconducibili alla violenza di genere: nei report i delitti potenzialmente riconducibili a liti familiari e in ambito domestico sono analizzati e messi a confronto con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. Nella stessa sezione sono anche consultabili i report semestrali di analisi criminologica della violenza di genere e altri specifici in occasione della giornata dell’8 marzo (Giornata internazionale dei diritti della donna).
Letture sull'argomento
Sono a disposizione nella biblioteca del CRAL (sede centrale di via Pio VII 9 a Torino, palazzina E1, piano terra) i due libri acquistati dal CUG in occasione della giornata del 25 novembre 2024, che approfondiscono la tematica della violenza contro le donne:
- “Olivia Denaro” di Viola Ardone – Einaudi: un romanzo di formazione che tratta il tema della violenza contro le donne nell'Italia degli anni '60 attraverso la storia di una ragazza che vuole essere libera, in un’epoca in cui nascere donna era una condanna;
- “Sulla nostra pelle. Un libro contro la violenza sulle donne” di Amani El Nasif – Piemme: storie di ribellione e di dolore (inclusa quella dell’autrice) di ragazze e donne che hanno subito o continuano a subire violenza psicologica, verbale, economica, fisica o sessuale.
Si invita il personale che volesse mettere in condivisione nella biblioteca del CRAL altri libri interessanti sull'argomento a contattare il CUG all'indirizzo cug@arpa.piemonte.it.
“La violenza non è forza ma debolezza” – Benedetto Croce.
Note
Ultima modifica 25 Novembre 2024