Data di inserimento 06 Giugno 2023
L’indice di siccità sintetico del mese di maggio 2023 mostra una regione in condizioni di normalità su quasi tutti i macrobacini alla testa del fiume Po. Condizioni residue moderatamente siccitose si evidenziano solo per il Piemonte meridionale.
Dopo circa un anno e mezzo di precipitazioni quasi costantemente al di sotto della media nelle zone alla testata del bacino del fiume Po, maggio 2023 ha finalmente fatto registrare una cumulata media di pioggia e neve significativa, quantificabile in 215 mm, ovvero l’80% in più rispetto alla norma climatica del mese nel trentennio di riferimento 1991-2020.
Si tratta del quarto mese di maggio più piovoso dopo quelli del 1984, 1977 e 2002 e occorre tornare indietro fino al Novembre 2019 per trovare precipitazioni cumulate mensili superiori al mese appena trascorso.
Le precipitazioni non sono state tuttavia ben distribuite sul territorio con i quantitativi più significativi osservati sulle aree pedemontane, collinari e di pianura di tutto il Piemonte occidentale, dal Cuneese al Biellese mentre sono risultate più scarsi nei bacini dell’Alessandrino.
Grazie ai generosi apporti precipitativi di maggio, il deficit pluviometrico calcolato dall’inizio dell’anno 2023 si è sensibilmente ridotto: se all’inizio del mese era prossimo a -43%, oggi ci troviamo attorno al -7%.
Il contributo pluviometrico importante del mese di maggio 2023 (oltre il 90° percentile) che ha compensato il marcato deficit di aprile, ha fatto sì che anche la primavera meteorologica 2023 facesse registrare una precipitazione totale superiore alla norma. Per la stagione primaverile, infatti, il surplus pluviometrico è stato di circa 30 mm, pari al 10% in più rispetto alla norma del trentennio 1991-2020.
La stagione 2023 ha interrotto una sequenza di 8 stagioni consecutive, dalla primavera 2021 all’inverno 2023, con deficit precipitativo rispetto alla rispettiva climatologia.
Le abbondanti precipitazioni del mese fanno sentire i loro effetti anche sull’indice SPI dove si vede che su tutte le scale dal breve (1-3 mesi) al medio (6 mesi) termine gran parte della regione è transita in condizioni di normalità, con zone addirittura di piovosità moderata sui bacini del Piemonte Occidentale e ancora qualche locale area in siccità lieve sui bacini sudorientali.
Considerando lo scenario a lungo (12 mesi) termine invece, l’indice sconta ancora la scarsità di pioggia osservata nell’ultimo anno fino ad aprile 2023, ed evidenzia come tutta la parte di Piemonte orientale sia in condizioni almeno di siccità moderata con punte severe ed estreme su Astigiano ed Alessandrino.
Le previsioni mensili dell’indice SPI a 3 mesi per giugno 2023, pur nella loro incertezza visto l’ampio orizzonte temporale, indicano come quello che abbiamo davanti potrebbe essere nuovamente un mese generoso dal punto di vista delle precipitazioni attese e che quindi, le condizioni di siccità, potrebbero ulteriormente mitigarsi anche sulla scala dei 12 mesi.
Per quanto riguarda le temperature si segnala un maggio nella norma (anomalia negativa di -0.1°C). Le temperature nella parte iniziale del mese sono risultate più alte della media, ma nella parte centrale caratterizzata da frequenti giornate piovese, si sono portate su valori ben al di sotto della norma, per poi assestarsi alla media del periodo nell’ultima decade del mese.
Le lunghe fasi perturbate associate a temperature generalmente basse hanno apportato nuove nevicate già a quote di media montagna con un complessivo miglioramento delle condizioni di innevamento.
In particolare, a metà mese le nevicate sono state piuttosto intense soprattutto sui settori occidentali e nordoccidentali: dal 19 al 22 sono caduti da 20 a 40cm di neve oltre i 2300-2400m di quota con punte massime prossime a 100cm sulle Alpi Graie di confine, registrate dalla stazione automatica del Rifugio Gastaldi (2659m).
Dopo una stagione complessivamente avara di nevicate, con l’altezza di neve al suolo rimasta in maniera continua al di sotto della media stagionale, i continui apporti di neve fresca in quota hanno riavvicinato l’innevamento a condizioni più consone per il periodo.
Tuttavia, nonostante le nevicate del mese di maggio, i quantitativi cumulati complessivi restano comunque deficitari sulla gran parte della regione, in particolare sui settori meridionali e in tutte le stazioni a quote di media montagna, ad eccezione delle valli Susa e Chisone che risultano più prossime alla media.
A livello di SWE (Snow Water Equivalent) le stime modellistiche effettuate su tutto il bacino del Po alla confluenza col Ticino, mostrano un deficit complessivo stimato in circa il 20% circa, in ripresa rispetto il mese scorso, grazie alle tardive nevicate del mese di maggio in alta quota.
Dopo più di un anno migliora in maniera marcata anche la situazione delle portate dei corsi d’acqua che, soprattutto grazie agli afflussi dell’evento del 20 maggio, sono tornate molto vicine ai valori medi sulla maggior parte dei bacini. Il settore occidentale, quello più colpito dalle precipitazioni dell’ultimo mese, vede tornare positivi i deficit sui corsi d’acqua (+15% sul Po a Torino e + 10% sul Po a San Sebastiano). Soltanto nel settore settentrionale, Sesia e Toce ancora registrano deficit significativi anche se dimezzati rispetto ad aprile (Sesia -46%, Toce -40%). Nel settore meridionale si evidenzia ancora una situazione deficitaria sul bacino della Stura di Demonte ma con valori molto meno significativi rispetto agli ultimi 12 mesi. Le aste principali del Tanaro e del Po rientrano quasi nella norma con solo il -11% e il -8% nelle sezioni di chiusura rispettivamente di Montecastello e Isola S.Antonio. Nella tabella seguente si riportano i dati delle portate di alcune sezioni del reticolo principale.
All’idrometro di Isola Sant’Antonio, che rappresenta la chiusura dell’intero bacino piemontese del Po, la portata media di maggio, pari a 722 mc/s, torna finalmente quasi in media con i valori storici di riferimento.
Per quanto riguarda, poi, la risorsa idrica sotterranea, analizzando i valori di soggiacenza dei piezometri che attualmente forniscono dati in tempo reale e che danno un’indicazione della tendenza del livello della falda nel rispettivo acquifero superficiale, si nota che in molti punti I valori sono ancora superiori alla massima soggiacenza storica. Tuttavia la tendenza dell’ultimo mese indica una risalita del livello di falda praticamente ovunque.
Note
Ultima modifica 06 Giugno 2023