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Data di inserimento 31 Ottobre 2024

È stato pubblicato - come avviene ogni anno dal 1998 - il rapporto “Uno sguardo all’aria 2023”, un documento tecnico, approfondito e dettagliato che descrive attraverso dati ed elaborazioni l’evoluzione e lo stato della qualità dell’aria nel territorio della città metropolitana di Torino a partire dai primi anni ‘70.
Una fonte preziosa e completa di informazioni che descrive lo stato di salute di una delle componenti principali dell’ambiente in cui viviamo.

I dati di PM10 rilevati nel 2023 presentano un netto miglioramento sia rispetto al 2022.
Il valore limite annuale del PM10 e del PM2,5 è stato rispettato in tutti i siti di monitoraggio. Per la prima volta i superamenti del valore limite giornaliero del PM10 sono concentrati principalmente dell’agglomerato torinese e nelle stazioni caratterizzate da intenso traffico veicolare.
Il valore limite annuale del biossido di azoto è stato superato solo nella stazione di traffico più critica dell’agglomerato torinese. Il valore limite di 18 superamenti della soglia oraria è rispettato ovunque.
Il 2023 è stato leggermente più siccitoso e più caldo rispetto alla media dei 10 anni precedenti ma complessivamente ha avuto condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Questo aspetto ha parzialmente contribuito al miglioramento dei dati che è stato osservato.
L’analisi della consistenza del parco veicolare, indicatore di una delle principali fonti di inquinamento, evidenzia un costante aumento del numero di autoveicoli (+ 18% rispetto al 2007) e di veicoli commerciali leggeri (+21% rispetto al 2007). All’aumento del numero degli autoveicoli si affianca fortunatamente un’importante penetrazione dei veicoli Euro 6
e una contrazione percentuale degli autoveicoli diesel controbilanciata da un aumento percentuale dei veicoli a benzina e GPL-CH4. Una criticità è rappresentata invece dalla vetustà del parco di veicoli commerciali. Gli autocarri ante Euro5 senza filtro antiparticolato sono ancora il 55%.
Spiega il direttore generale di Arpa Piemonte Secondo Barbero: “Il numero di giornate con concentrazioni medie giornaliere superiori al valore di 50 µg/m3 si è ridotto in tutti i punti di misura. L’applicazione diffusa delle migliori tecniche disponibili ed i relativi controlli, associate a condizioni meteorologiche meno sfavorevoli, hanno consentito di registrare un miglioramento della qualità dell'aria, anche se il rispetto dei limiti giornalieri per il PM10 e la media annuale per gli ossidi di azoto rimangono una criticità nell’agglomerato torinese. Anche alla luce della nuova normativa sulla qualità dell’aria dobbiamo impegnarci per far sì che i livelli degli inquinanti dell’aria possano ulteriormente ridursi per rispettare in futuro i nuovi standard fissati dall’Unione Europea”.
“I dati raccolti ed elaborati nella relazione uno sguardo all’aria sono incoraggianti – ha commentato il consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana di Torino Alessandro Sicchiero – in quanto mostrano il costante miglioramento della qualità dell’aria. Ci preoccupa il mancato raggiungimento di alcuni valori limite e la distanza con gli obiettivi di riduzione definiti nella nuova Direttiva sulla qualità dell’aria adottata dal Consiglio dell’Unione Europea nell’ottobre 2024. La transizione ecologica è la chiave per attivare le sinergie necessarie per consentire il conseguimento dei nuovi valori limite, è una strada che i territori della Città metropolitana di Torino dovranno percorrere con fermezza e determinazione”.
Il rapporto “Uno sguardo all’aria 2023”, presenta i risultati di un anno di attività di monitoraggio sistematico della qualità dell’aria e viene curato da Città metropolitana di Torino e Arpa Piemonte.
I dati in Piemonte
Il quadro dello stato di qualità dell’aria a livello regionale per l’anno 2023 è descritto nel terzo Rapporto Annuale sulla Qualità dell’Aria in Piemonte, in consultazione sul sito dell’Agenzia.
Per la redazione del rapporto, come per le passate edizioni, sono state utilizzate le informazioni provenienti dagli strumenti che il Decreto Legislativo 155/2010 prevede per la valutazione della qualità dell’aria ambiente, ovvero la rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, l’inventario regionale delle emissioni ed il sistema modellistico regionale.

Il rapporto, dopo una sintetica caratterizzazione meteorologica dell’anno in esame con una particolare attenzione verso i parametri che maggiormente influenzano l’accumulo e la dispersione degli inquinanti, illustra lo stato di qualità dell’aria a livello regionale per l’anno 2023, nel quale – per ognuno degli inquinanti normati – vengono riportati i risultati ottenuti dal sistema modellistico (ove utilizzato) ed esaminati i dati acquisiti dalle stazioni della rete di monitoraggio regionale, confrontandoli con gli indicatori di legge e valutandone l’andamento nel corso degli anni.
Sono presenti paragrafi dedicati al dettaglio degli inquinanti a livello provinciale, con approfondimenti ed elaborazioni mirate ad analisi più specifiche riferite al contesto territoriale. Infine, completa il rapporto, una sezione dedicata ad approfondimenti su tematiche specifiche, inerenti gli inquinanti non normati (black carbon e ammoniaca), il calcolo del contributo del trasporto di polveri desertiche al particolato e l’ozono.
Le concentrazioni misurate nel corso del 2023 dalle stazioni della rete di monitoraggio regionale della qualità dell’aria sono state in media le più basse di tutta la serie storica di misura, anche per gli inquinanti a maggiore criticità sul territorio regionale (particolato, biossido di azoto ed ozono). In riferimento ai limiti previsti D.Lgs. 155/2010 possiamo infatti osservare che:
• gli inquinanti quali monossido di carbonio, biossido di zolfo, benzene, metalli pesanti confermano, come ormai da molti anni, la piena conformità ai limiti normativi;
• il valore limite per la media annuale di PM10, PM2.5 ed il valore obiettivo per il Benzo(a)pirene sono rispettati su tutto il territorio regionale;
• Il valore limite per la media annuale del biossido di azoto è rispettato su tutto il territorio regionale, tranne che in una stazione di traffico collocata nella città di Torino (Torino – Rebaudengo); per quanto riguarda i superamenti del valore limite orario non vi sono criticità su tutta la regione;
• permangono criticità, con il mancato rispetto del limite normativo, per la media giornaliera del PM10: tuttavia, nel 2023, il numero di stazioni in superamento si è ridotto di molto (il 16% del totale, contro il 32% dell’anno precedente ed il 68% del 2010), in particolare nei siti di fondo;
• per l’ozono il non rispetto del valore obiettivo (sia a breve che a lungo termine) per la protezione della salute umana permane su tutto il territorio regionale, nonostante una marcata riduzione delle concentrazioni misurate in tutte le stazioni di monitoraggio.
Il quadro meteorologico osservato nel 2023 ha sicuramente contribuito alla riduzione delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici: i frequenti episodi di fohen e la ventilazione superiore alla media, il ridotto numero dei giorni con marcata inversione termica e, per l’ozono, l’aumento delle precipitazioni nel periodo estivo rispetto all’anno precedente, hanno creato condizioni sfavorevoli all’accumulo degli inquinanti in atmosfera.
Note
Ultima modifica 31 Ottobre 2024