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La meteorologia per la Protezione Civile

Il valore della previsione meteo di protezione civile

Il valore, e quindi l’utilità, di una previsione meteorologica di protezione civile, che rappresenta un on/off in un dato luogo e tempo, non può prescindere dalla quantificazione economica delle azioni di protezione in relazione al potenziale costo dei danni di un evento. Se su luogo e tempo esiste una certa tolleranza, almeno nella fase di preannuncio, che in qualche modo assorbe l’incertezza della previsione meteorologica in termini di localizzazione spazio-temporale, giustificata dal relativamente basso costo di azioni di prevenzione non strutturali e inizialmente “leggere”, molto meno accettata nella prassi comune è l’indeterminazione quantitativa. Eppure in un’ottica costibenefici, se fosse possibile quantificare ex ante i costi delle azioni di prevenzione a fronte di una previsione di allertamento e quelli dovuti ai potenziali danni in mancanza di  tali azioni, si può facilmente dimostrare che anche l’utilizzo di una previsione con un margine di affidabilità non ottimale di un fenomeno non frequente, può consentire, da un punto di vista economico, un risparmio netto. Considerando, ad esempio, un fenomeno intenso che si verifica circa l’1% dell’intero campione considerato e una previsione che ha un’affidabilità soltanto del 50%, (cioè in grado di prevedere in media 50 eventi su 100 che si verificano) e una percentuale di falsi allarmi del 10% (non eventi incorrettamente previsti) si può facilmente dimostrare che, in termini economici, il risparmio che si ha dall’utilizzo della previsione per intraprendere le azioni preventive rispetto a non allertare mai è proporzionale al rapporto tra il costo dovuto alle perdite e quello delle azioni di prevenzione quando questo è maggiore di 1,8, cosa che si verifica praticamente per ogni evento. Allertare sempre, e intraprendere sempre le azioni di prevenzione indipendentemente dalla previsione, è conveniente solo quando i costi delle perdite superano di circa 181 volte i costi della prevenzione. Aumentando considerevolmente il numero di falsi allarmi fino al 30% questo valore scende fino a circa 120. Rimanendo sul caso reale, rappresentato in figura, e considerando la capacità di previsione della soglia di precipitazione maggiore (50mm/24h), che ha uno skill del 68%, i limiti si spostano rispettivamente a 1,65 e 370, accertando la significativa utilità della previsione nel processo di allertamento.

Affidabilità della previsione quantitativa di precipitazione sulle aeree di allertamento della Regione Piemonte nel corso di un anno, valutata attraverso la percentuale di eventi correttamente previsti, dove l’evento consiste nel superamento di una soglia di pioggia in termini di mm in 24 ore, relativa al primo e secondo giorno di previsione.

 

Per quanto questo ragionamento abbia un fondamento teorico, nei fatti la quantificazione economica ex ante delle perdite in relazione ai costi delle azioni di prevenzione è complessa a causa di diversi fattori, primo fra tutti la necessità di dare un valore alla vita umana. Si affiancano poi difficoltà legate a costi che per loro natura risultano diffusi e magari connessi a impatti sociali di difficile misurazione. Sarebbe probabilmente possibile una valutazione ex post, ma, come si è già detto, ogni evento è un caso a sé per le problematiche che pone e per gli effetti che determina. Rimane comunque la confidenza fondata  sul valore della previsione meteorologica di protezione civile e del suo impatto economico, soprattutto in un paese a elevata vulnerabilità come l’Italia.