Inventario degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante

Ultima modifica 7 febbraio 2024

Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR) sono classificati di soglia inferiore o superiore sulla base dei massimi quantitativi di sostanze e miscele pericolose presenti, elencate nell’Allegato 1 al D.Lgs. 105/2015, e delle rispettive soglie di assoggettabilità.

I Gestori di tali stabilimenti devono trasmettere, tramite il portale informatizzato gestito da ISPRA, una Notifica sottoscritta nelle forme dell'autocertificazione, ai sensi dell'art.13 del sopracitato decreto, sulla base della quale sono censiti in un inventario nazionale predisposto dal Ministero dell’Ambiente.

L’ultimo aggiornamento di tale inventario, di aprile 2023, consultabile sul sito https://www.mite.gov.it/pagina/inventario-nazionale-degli-stabilimenti-rischio-di-incidente-rilevante-0) risultano censiti in Piemonte complessivamente 80 stabilimenti a rischio di incidente rilevante, di cui 44 di soglia superiore (soggetti anche alla redazione del Rapporto di Sicurezza).

Dal 2016, anno di entrata in vigore del D.lgs. 105/2015, il numero complessivo di stabilimenti RIR si è mantenuto all’incirca costante, con un lieve incremento degli stabilimenti di soglia inferiore.

Numero di stabilimenti RIR

in Piemonte (2016-2023)

Nel panorama nazionale il Piemonte si conferma una tra le regioni con maggior presenza di stabilimenti RIR, dopo Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna; i territori con il maggior numero di stabilimenti risultano essere la provincia di Alessandria e la Città Metropolitana di Torino entrambe con 21 stabilimenti RIR, seguiti dalla Provincia di Novara con 20 stabilimenti RIR, dove è presente l’area industriale di San Martino di Trecate che è quella con la più elevata concentrazione di stabilimenti RIR in Piemonte.

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 Le aziende soggette alla normativa Seveso appartengono a comparti produttivi e merceologici piuttosto diversificati; le attività più presenti su territorio regionale risultano essere quelle di stoccaggio/movimentazione del GPL, seguite dalle attività di deposito/trattamento di prodotti petroliferi a pari merito con la produzione di chimica di base/intermedi.

A seguito degli adeguamenti al progresso tecnico della normativa di classificazione delle sostanze e miscele pericolose (Regolamento CLP), negli anni si è registrata l’esclusione dalla normativa Seveso delle aziende di trattamento galvanico in seguito alla nuova classificazione del triossido di cromo e delle sue soluzioni. Per maggiori approfondimenti si rimanda al manuale tecnico “L’assoggettabilità al D.Lgs.105/2015 delle attività galvaniche”

In merito alle sostanze/miscele pericolose presenti negli stabilimenti RIR, i gestori ne dichiarano i massimi quantitativi nella Notifica, riferendosi alle sostanze nominali (es. ossigeno, idrogeno, metanolo, cloro, formaldeide, ecc.) e alle categorie di pericolo (pericoli per la salute, pericoli fisici, pericoli per l’ambiente) previste dalla normativa Seveso.

Si riporta nel seguito la distribuzione delle sostanze/miscele pericolose presenti negli stabilimenti RIR, relativa alla situazione di vigenza del D.Lgs.334/99, nelle more dell’elaborazione dei dati trasmessi dai gestori ai sensi dell’allegato 1 del D.Lgs.105/2015. A maggio 2015 la tipologia di sostanze pericolose più diffusa sul territorio piemontese risultava quella relativa alle “pericolose per l’ambiente” (circa 2.400.000 tonnellate), rappresentate per lo più dagli oli minerali (circa 1.750.000 tonnellate) generalmente presenti in depositi (oltre che nella raffineria del polo petrolchimico di Trecate); seguiva la macrocategoria “infiammabili”, comprendente anche le comburenti e le esplosive (circa 1.000.000 tonnellate), rappresentate per circa il 60% da benzina e GPL, e infine le “tossiche” (circa 25.000 tonnellate).

 

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