Temperature record nella lunga estate di San Martino

11 novembre 2015

Il 70% delle stazioni della rete di monitoraggio piemontese hanno segnato il record di temperatura massima per il mese di novembre, tra le giornate del 7 e del 10.

L'anomalia delle temperature massime della prima decade è salita a 6°C, con picchi di 8-9°C sul settore Nord.

tmax_11_2015

Tra i capoluoghi di provincia nella giornata di ieri 10 novembre quasi tutte le stazioni hanno registrato un nuovo record per il mese in corso: Alessandria 24.3 °C, Novara 21.4 °C, Asti 22.7 °C, Biella 22.6 °C, Verbania 19.9 °C, Cuneo 24.4 °C; solo la stazione di riferimento per Torino (Giardini Reali) si è fermata ad un decimo dal record (24.1 °C registrato il 5 novembre del 2004) e Vercelli a nove decimi dal record di 22.6 °C risalente al 3 novembre 2004.

Anche in quota una consistente avvezione calda ha determinato nelle vallate alpine ed appenniniche numerosi record, con temperature estive. Sono stati infatti registrati 26.2 °C a 1575 m , a Pontechianale nel cuneese e 20.4 °C a 1550 m presso Capanne di Cosola nell'alessandrino nella giornata di ieri. La stazione più alta della rete di monitoraggio, presso il rifugio di Capanna Margherita a 4560 m, ha sfiorato il grado, con 0.8 °C registrati sempre nella giornata di ieri.

Lo zero termico alle 12 del 10 novembre ha raggiunto i 4.510 m e risulta secondo solo ai 4.549 del 6 novembre 2013.

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Tali record sono dovuti una concomitanza di fattori: gli elevati valori di pressione in quota, favoriti da un robusta area anticiclonica rafforzatasi progressivamente sull'Europa occidentale e sul Mediterraneo nel corso degli ultimi 7 giorni, uniti agli effetti della subsidenza atmosferica e della compressione adiabatica associata alle correnti occidentali nella media troposfera che scorrono sul bordo settentrionale dell'alta pressione.

Questa fase stabile caratterizzata da temperature e zero termico al di sopra delle medie del periodo proseguirà ancora nei prossimi giorni e fino al fine settimana. Tuttavia dalla giornata odierna le massime tenderanno progressivamente a diminuire a tutte le quote e non verranno quasi certamente toccati nuovi valori record, complice un progressivo indebolimento del campo barico in quota. I cieli a bassa quota diverranno via via meno tersi, a causa di condizioni favorevoli alla formazione di foschie e banchi di nebbia che, soprattutto sulle pianure centro-orientali, saranno sempre più presenti.

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