Sequestrata un'azienda di trattamento rifiuti a Marano Ticino

22 gennaio 2020

Carabinieri del nucleo Forestale del Gruppo di Novara, Ufficiali di Polizia Giudiziaria della Sezione “Ambiente” della Procura di Novara, tecnici di Arpa Piemonte e Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Borgomanero hanno proceduto a dare esecuzione a provvedimento di sequestro preventivo di un’azienda di Marano Ticino (No) operante nel settore del recupero di rifiuti terrosi e da demolizione.

Il Decreto di sequestro preventivo è stato emanato dal G.I.P. (Giudice per le indagini preliminari) di Novara nei giorni scorsi. L’azienda, nel passato mese di maggio, aveva già subito il sequestro probatorio di una parte dei rifiuti messi a riserva a seguito di un’attività di indagine condotta congiuntamente alla Compagnia della Guardia di Finanza di Borgomanero. Erano state contestate l’illecita gestione dei rifiuti, la violazione delle prescrizioni autorizzative e l’abuso edilizio conseguente all’illecita variazione di destinazione d’uso di parte dell’area adibita al deposito del materiale. L’azienda, infatti, pur dotata di autorizzazione ambientale, risultava aver gestito i rifiuti in netta difformità alla stessa autorizzazione ed in violazione alle prescrizioni del piano regolatore.

A seguito degli accertamenti condotti, grazie alla collaborazione del Consulente tecnico di parte, è emerso che, il materiale terroso presente all’interno della ditta, in parte non veniva trattato, in parte lavorato in maniera non conforme alla legge ed all’autorizzazione per garantirne il lecito riutilizzo. L’azienda, infatti, pur autorizzata al recupero di materiale terroso e da demolizione, risultava non aver reiteratamente ottemperato alle prescrizioni autorizzative od aver del tutto omesso ogni trattamento idoneo ad abbattere la presenza di contaminanti nel rifiuto ricevuto.

Era, inoltre, impossibile una corretta ricostruzione di filiera del materiale trattato all’interno dell’azienda, non risultavano presenti documenti di analisi che attestassero la contaminazione dello stesso e l’eventuale abbattimento dei contaminanti presenti, venivano raccolti quantitativi di rifiuti ampiamente al di sopra delle soglie autorizzate.

In conseguenza di ciò l’area è stata sequestrata quale discarica abusiva di rifiuti terrosi e da demolizione.

Sono stati sottoposti a sequestro anche l’impianto produttivo e l’azienda stessa, allo scopo di evitare la protrazione del reato ed il suo aggravamento. La gestione illecita dei rifiuti terrosi, infatti, ove protratta ulteriormente, avrebbe determinato la commercializzazione dell’anzidetto materiale e l’immissione in ambiente di terre di sconosciuta origine e con possibile contaminazione ulteriore.

L’area, nel suo complesso ha un’estensione di 6 ettari ed ospita circa 100.000 metri cubi di rifiuti terrosi che, in caso di condanna definitiva, dovranno essere avviati a smaltimento o trattamento a norma di legge presso impianti autorizzati e conformi.

Per i fatti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria i due titolari dell’azienda, due cittadini italiani residenti in provincia di Novara. Sono stati contestati i reati di: gestione illecita di rifiuti, realizzazione di discarica abusiva, violazione delle prescrizioni autorizzative e violazione edilizia per aver destinato ad uso difforme parte delle aree nella disponibilità dell’azienda stessa.

L’azione sinergica di Procura, Carabinieri Forestale ed Arpa Piemonte ha consentito di contrastare un grave caso di gestione illecita di rifiuti, a riprova anche del forte innalzamento della soglia di attenzione nei confronti di tali tipologie di reato.

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