Presenza di radioattività in alcune specie di fungo

8 settembre 2017

Nell’ambito delle attività di monitoraggio della radioattività ambientale sul territorio regionale Arpa Piemonte ha rilevato livelli elevati di concentrazione dell’isotopo radioattivo Cesio-137 (Cs-137 ) in un campione di fungo del tipo Rozites Caperata.

I risultati delle analisi di laboratorio hanno indicato un valore di concentrazione di Cs-137 pari a 798 Bq/kg, superiore al valore di 600 Bq/kg, consigliato da una raccomandazione europea come valore limite per il consumo.

La contaminazione non riguarda tutti i funghi, ma solo le specie notoriamente ipercaptanti il Cesio come la Rozites e anche lo Xerocomus Badius. Il porcino comune (Boletus Edulis), non presenta invece concentrazioni elevate.

E’ opportuno precisare che, anche in caso di consumo di funghi con contaminazioni radioattive dell’entità ora segnalata, l’impatto radiologico sulla popolazione e sui singoli individui sarebbe comunque da considerarsi trascurabile in virtù del fatto che il fungo non può considerarsi un alimento centrale nella dieta tipo.
Stime ampiamente cautelative fatte in diversi studi scientifici hanno portato a valutare che per il consumo di questi funghi non possa essere superato il valore di dose efficace di 10 µSv che rappresenta la soglia per la non rilevanza radiologica, stabilita dal D. L.vo 230/95.

L’origine della contaminazione radioattiva può senz’altro essere fatta risalire ancora all’evento Chernobyl (1986) ed al conseguente fall out radioattivo di Cs-137 che interessò il territorio regionale.

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