Lockdown e inquinamento elettromagnetico

3 luglio 2020

L’emergenza epidemiologica ha causato un lockdown nei mesi di marzo, aprile e maggio con una forte riduzione nella mobilità dei cittadini. Questa situazione ha portato ad un incremento nell’uso di strumenti di comunicazione digitale quali applicativi per web conference.

Arpa Piemonte ha misurato il livello del segnale relativo all’aumento del traffico dei sistemi di telefonia e valutato i livelli di esposizione della popolazione ai segnali elettromagnetici emessi da tali sistemi

È stata avviata un’attività di monitoraggio mediante due modalità: controllo da remoto delle potenze degli impianti tramite accesso ed analisi dei data base degli operatori di telefonia mobile; misure in campo con centraline di monitoraggio ed ulteriori approfondimenti tecnici in caso di livelli significativi di esposizione.

Un esempio di incremento di potenza monitorato in corrispondenza dell’inizio del lockdown è riportato nel grafico seguente, dove viene evidenziata la variazione della potenza di un impianto in corrispondenza del periodo febbraio/marzo 2020.

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Potenza media giornaliera per una cella monitorata

L’analisi delle potenze effettuata su un campione di circa 1200 impianti (per un totale di circa 10000 celle), ha evidenziato gli incrementi che sono riportati nelle figure seguenti. L’aumento della potenza media degli impianti è stato, nella maggior parte dei casi contenuto entro il 50 % mentre in un numero più limitato di situazioni si sono raggiunti incrementi più elevati. Gli impianti interessati dall’aumento di potenza sono risultati prevalentemente quelli con sistemi di quarta generazione (4G).

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Dati sugli incrementi di potenza rilevati su un campione di stazioni radio base per telefonia mobile

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Distribuzione cumulativa della variazione di potenza: il grafico rappresenta il numero di impianti, in percentuale sul totale, che ha avuto una variazione di potenza inferiore ad un certo valore. Ad esempio la metà degli impianti (50 %) ha avuto un aumento inferiore al 30%. I valori negativi si riferiscono ad impianti che hanno subito una riduzione di potenza

Gli incrementi rilevati hanno riguardato tutti gli operatori e l’intero territorio regionale. Alcune aree sono state interessate da innalzamenti nella potenza degli impianti percentualmente più elevati. Si tratta, in particolare delle regioni del territorio con coperture più limitate dei segnali e, quindi, con impianti caratterizzati inizialmente da potenze più basse. Nella mappa seguente si riportano le aree comunali con i corrispondenti incrementi medi nella potenza degli impianti.

 

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Incrementi medi percentuali della potenza degli impianti nelle diverse aree comunali

Per valutare le conseguenze di questi aumenti di potenza sull’esposizione della popolazione occorre considerare i valori della potenza degli impianti ed il contesto urbano nel quale sono inseriti. Se i valori iniziali di potenza sono molto bassi rimarranno poco significativi anche a seguito di incrementi percentualmente elevati. Ad esempio, passare da una potenza di 2 W ad una di 4 W corrisponde ad un incremento del 100%, ma il valore raggiunto a seguito di questo incremento è comunque non significativo per l’impatto elettromagnetico dell’impianto.

In relazione all’importanza del contesto urbano in cui è inserito l’impianto per telecomunicazione, consideriamo l’esempio riportato di seguito dove viene rappresentata la mappa del livello di campo elettromagnetico nell’intorno di un impianto che ha subito un incremento di potenza del 34%, ovvero di 6.64 W. A seguito di questo incremento, il livello massimo di campo elettrico nelle aree accessibili alla popolazione, che è rilevabile al 9° piano dell’edificio evidenziato nella mappa, passa da 5 V/m a 5.3 V/m. L’aumento in termini di massimo campo elettromagnetico a cui è esposta la popolazione risulta pertanto molto contenuto.

Le considerazioni sopra riportate spiegano i risultati ottenuti da valutazioni effettuate sull’intero territorio regionale, da cui è emerso che gli incrementi di potenza rilevati sugli impianti per telefonia mobile a seguito del lockdown non hanno dato luogo ad aumenti significativi nei livelli di esposizione della popolazione. Dalla stima della percentuale di popolazione esposta in determinate classi di valori di campo elettrico sono risultati, infatti, solo minimi incrementi, pari a circa l’1%, della popolazione esposta nelle classi di valori comprese tra 0.5 V/m e 3 V/m e tra 3 V/m e 6 V/m a seguito dell’incremento medio di potenza attribuibile al lockdown.

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Percentuale di popolazione esposta a determinati livelli di campo elettromagnetico (< 0.5 V/m; tra 0.5 V/m e 3 V/m; tra 3 V/m e 6 V/m; > 6 V/m) prima e dopo il lockdown

Le stime sui bassi incrementi dei livelli di esposizione che abbiamo riportato sopra si riferiscono ai livelli medi sul territorio regionale. Al fine di verificare tali stime ed evidenziare eventuali situazioni anomale che si discostano dalla media, sono state organizzate delle campagne di misura con centraline di monitoraggio in grado di acquisire dati in continua e scaricarli in remoto ad un centro di controllo. Tali campagne sono state realizzate nei siti più critici dove, a causa della presenza di livelli di esposizione già elevati, incrementi anche minimi possono dare luogo a sforamenti dei limiti di legge. Un esempio significativo è quello riportato nei grafici seguenti, dove è illustrato l’esito del monitoraggio in un sito dove il livello di campo elettrico nel periodo 19-29 maggio ha raggiunto livelli superiori al valore di attenzione di 6 V/m.

Le campagne di monitoraggio avviate nel periodo di lockdown, hanno interessato otto siti e proseguiranno anche nel periodo successivo al fine di analizzare, in diverse aree urbane. l’andamento dell’esposizione nelle differenti fasi di limitazione della mobilità fino al ritorno ad una condizione di normalità.

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Valori di campo elettrico mediati su 6 minuti, da confrontarsi con il limite di esposizione di 20V/m. Si osservi il tipico andamento giorno-notte dovuto al traffico connesso alle stazioni radio base per telefonia mobile

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Valori di campo elettrico mediati sule 24 ore, da confrontarsi con il valore di attenzione di 6V/m

Conclusioni

L’incremento del traffico sugli impianti per telefonia mobile, dovuto ad un uso più intensivo di sistemi di comunicazione digitale e trasmissione dati nel periodo di lockdown, ha riguardato prevalentemente i sistemi 4G (tecnologia LTE) ed ha dato luogo ad un aumento non significativo nei livelli medi di esposizione a campi elettromagnetici della popolazione piemontese.

Sono state attivate, già nella fase 1 del lockdown, delle campagne di misura con centraline di monitoraggio in continuo nei siti potenzialmente più critici al fine di controllare possibili sforamenti dei limiti indotti dagli incrementi di traffico. Al momento, è stato individuato un sito con il superamento del valore di attenzione di 6 V/m da validare, ai sensi della normativa, con misure in banda stretta. L’individuazione di tali possibili superamenti dei limiti dà luogo alla riduzione a conformità degli impianti interessati secondo le normative vigenti.

 

 

 

 

 

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