Come sta l’ambiente nelle città del Piemonte?

20 dicembre 2017

Il 14 dicembre scorso è stato presentato a Roma il Rapporto Qualità dell'ambiente urbano realizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) che raccoglie i dati, aggiornati al 2016, relativi a 119 aree urbane.

Al 31 dicembre 2016 risiedono in Piemonte 4.392.526 persone, di queste il 30% vive negli otto capoluoghi di provincia fotografati in queste schede:

 

Aria
Per quanto riguarda la qualità dell’aria, la lenta riduzione dei livelli di PM10 e NO2 in Italia, coerente con quanto osservato in Europa nell’ultimo decennio, è il risultato della riduzione congiunta delle emissioni di particolato primario e dei principali precursori del particolato secondario (ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ammoniaca). Tuttavia, continuano a verificarsi superamenti del valore limite giornaliero del PM10 in molte aree urbane e, per quanto riguarda l’NO2, del limite annuale, nelle stazioni di monitoraggio collocate in prossimità di importanti arterie stradali.

Per il 2016 la città di Torino presenta il maggior numero di giorni di superamento del limite giornaliero per le polveri sottili PM10 (75), situazione che si ripete nel 2017, al 10 dicembre, con un valore ancora superiore, pari a 103 giorni di superamento. Anche in altre città la situazione non è migliore (Alessandria 69 e 83 rispettivamente per il 2016 e 2017, Asti 71 e 78, Vercelli 50 e 74, Novara 40 e 62). Valori più contenuti si riscontrano per Biella 21 e 33, Cuneo 23 e 29 e Verbania 8 e 17.

In riferimento all’ozono a livello regionale, nell’estate del 2016 si è registrato un lievissimo miglioramento della percentuale di stazioni interessate dai superamenti del valore obiettivo a lungo a termine per la protezione della salute umana (120 μg/m3) da non superare più di 25 giorni per anno civile. Infatti detta percentuale è passata da quasi il 100% del 2015 a quasi il 90% del 2016, che non può essere tuttavia considerata sostanziale ai fini di una riduzione dell’inquinante. Nello specifico delle città coinvolte nell’indagine, la città di Alessandria si aggiudica la maglia nera con 87 giorni nel 2016 e 57 nel 2017, segue Asti con 54 e 64. I valori più bassi si sono riscontrati a Biella (29 e 41) e a Vercelli (32 e 20). 

Acqua 
I dati presenti sulle perdite della rete idrica fanno riferimento al Focus ISTAT presentato nell’ambito della “Giornata mondiale dell’acqua” a marzo 2017. Tale pubblicazione ha messo in evidenza che le perdite totali delle reti idriche nel 2015, per i 116 capoluoghi di provincia, è ancora molto critica e generalizzata. Non fanno eccezione i comuni piemontesi considerati con perdite intorno ai valori del 20-30% (Biella 21,9%, Novara 25,0%, Vercelli 24,5%, Asti 27,4%, Torino 27,9%, Alessandria 30,5%). Superano tali valori Cuneo con il 35,7% e Verbania con il 48,0%. 

Per quanto riguarda invece i sistemi fognario-depurativi delle acque reflue urbane, la percentuale di acque reflue depurate in Piemonte si situa dal 90 al 100%.

Per quanto riguarda lo stato chimico delle acque superficiali, i dati raccolti in Piemonte (presentati attraverso i due indici previsti dalla normativa europea e riferiti al triennio 2014-2016) evidenziano che in tutte le città considerate, ad eccezione di Asti, i corpi idrici monitorati hanno raggiunto uno stato chimico buono (obiettivo previsto dalla normativa). Per quanto riguarda la valutazione dello stato ecologico, il numero delle città con corpi idrici in stato buono è invece decisamente inferiore: solo Biella, Cuneo e Verbania hanno raggiunto uno stato ecologico buono.

Mobilità
Dall’analisi del parco autovetture intestato a privati in Italia al 31 dicembre 2016 rispetto all’anno precedente si è rilevata una lieve crescita superiore all’1%, relativamente ai 119 comuni presi in esame nel Rapporto. Per quanto riguarda le città piemontesi l’aumento maggiore si è verificato nella città di Vercelli (0,83%) e quello più contenuto a Torino (0,11%) che nel 2015 aveva perfino evidenziato una diminuzione rispetto all’anno precedente (-0,48%).

La città di Torino presenta 71,4 km di rete tranviaria e si situa al secondo posto, dopo Milano, per la disponibilità di tram con 20,8 vetture per 100 mila abitanti e con 1.092 milioni di posti-km offerti dai tram. Si situa invece al terzo posto, dopo Roma e Milano, per l’offerta degli autobus con 3.402 milioni di posti-km.

I dati riferiti alla disponibilità della metropolitana sono relativi ai soli 7 comuni dove il servizio è presente. Nel 2015 Milano è la città con il valore più elevato dell’indicatore con 68,6 convogli per 100 mila abitanti; seguono Roma e Brescia. Torino si situa al quarto posto con 6,5 convogli per 100 mila abitanti e con 13,2 km di rete.

Il Focus Mobilità pedonale in città riporta l’esperienza della Città metropolitana di Torino sui Piani di Mobilità Scolastica Sostenibile a cui hanno aderito 46 Comuni che rappresentano il 28% della popolazione provinciale.

Elettromagnetismo
L’inquinamento elettromagnetico ha assunto un peso importante nell’ambito delle problematiche ambientali e sociali dell’ambiente urbano. A livello nazionale, si nota come nei vari comuni considerati venga installato in media un impianto stazione radio base ogni 1.000 abitanti. Questo dato viene confermato per le città di Novara (1,0), Asti Alessandria e Cuneo (1,1) ed è leggermente superiore per Verbania e Vercelli (1,2) e Biella (1,5). Nella città di Torino gli impianti sono 626 ed il valore di densità è di 0,7 impianti ogni 1000 abitanti.

Verde urbano
Nei contesti sempre più antropizzati delle odierne realtà urbane cresce la vulnerabilità dei territori e l’esposizione agli impatti dei cambiamenti climatici. In tali contesti, le infrastrutture verdi vanno considerate quali risorse strategiche per la resilienza urbana, la qualità della vita e la sostenibilità dello sviluppo. Il capitale naturale delle città va pertanto conosciuto, monitorato e gestito con competenza e attenzione, inteso come investimento per il futuro.

Tra i comuni piemontesi la percentuale di verde più aree naturali protette sul territorio comunale risulta significativa per i comuni di Biella (35,8%), Torino (18,4%), Asti (19%), e Verbania (17,9%). Decisamente scarsa la percentuale rilevata nei comuni di Cuneo (5,3%), Vercelli (4,4%), Novara (1,5%) e Alessandria (1,3%).

In relazione alle risposte delle amministrazioni locali in termini di strumenti di governo adottati si evidenzia che l’unico Comune che ha predisposto il Piano del verde è stato quello di Vercelli nel 2004.

Suolo
Il consumo di suolo è un fenomeno associato alla trasformazione di superfici originariamente agricole, naturali o seminaturali in aree a copertura artificiale a seguito della occupazione da parte di edifici, fabbricati, infrastrutture e altre aree impermeabilizzate, non necessariamente in area urbana. Al 2016 le grandi metropoli sono quelle che hanno la maggior percentuale del suolo consumato, anche superiori al 50% dell’intero territorio comunale. Il valore più elevato a livello nazionale è detenuto dal comune di Torino (65,7%).

In ambito piemontese i comuni capoluogo di provincia presentano valori più contenuti di cui solo due con percentuali maggiori del 20% (Biella 20,7% e Novara 20,1%). Tutti gli altri si situano al di sotto di questo valore (Asti 14,1%, Alessandria 15,9%, Cuneo 16,1%, Verbania 18,5% e Vercelli 16,0%).

 

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