Sopralluoghi al torrente Soana (TO)

19 agosto 2011

In seguito ad alcuni articoli usciti negli ultimi giorni riguardanti la presenza di sostanze inquinanti nel Torrente Soana, Arpa Piemonte precisa che è intervenuta, dopo una segnalazione della Polizia Municipale di Pont Canavese, alle 15 del 12 agosto scorso.

I tecnici dell'Agenzia si sono recati presso gli uffici comunali dove è stata mostrata una bottiglia di plastica, piena per 3/4, contenente dell'acqua prelevata da un cittadino nel Soana. L'acqua era limpida ma emanava un leggero sentore di idrocarburi.
Il "campione" era stato consegnato nella mattinata del giorno precedente. Sia per tipologia del contenitore, sia per la non corretta conservazione e per il tempo trascorso dal prelievo, non si è ritenuto opportuno acquisirlo e inviarlo al laboratorio per le analisi di rito.

Il giorno stesso è stato eseguito un sopralluogo sulla sponda orografica destra del Torrente, all'altezza della ditta ROMI ITALIA S.r.l., dove si è avuto modo di constatare che in alcune pozze (goie), dove la corrente era scarsa, era visibile in controluce una leggera velatura e - a tratti - era percebile un lieve odore di idrocarburi. Si è quindi proceduto ad un sopralluogo all'interno della ditta (chiusa per ferie da circa una settimana) e accedendo alla sponda orografica sinistra del torrente si è potuto constatare che dalla massicciata sottostante il muro di cinta della ditta, all'altezza della centrale elettrica, fuoriusciva un rigagnolo, di ridottissime dimensioni, di acqua palesemente contaminata da sostanze oleose confluente nel Soana.

Il personale della ditta, presente al sopralluogo, si è attivato immediatamente per la messa in sicurezza.

Il 18 agosto è stato effettuato un secondo sopralluogo durante il quale sono state verificate le opere di contenimento poste in essere dalla ditta. E' stato eseguito una verifica dei locali della centrale elettrica di proprietà della ditta CIO S.p.a., interna all'insediamento industriale della Romi Italia S.r.l.. Anche in questa occasione, come già successo nella verifica del 12 agosto, non sono emersi elementi utili a individuare la causa e l'origine del fenomeno.

Quanto posto in essere dalla ditta ha fatto sì che i minimi quantitativi di idrocarburi che fuoriuscivano dalla massicciata sottostante il muro di cinta della ditta venissero totalmente intercettati. La pozza, nella quale il rigagnolo confluisce, appariva totalmente priva di patine superficiali. L'odore, lievissimo, di idrocarburi era percepibile unicamente in prossimità del rigagnolo.
Si precisa che sui massi affioranti dal torrente in prossimità de luogo ove ha avuto origine il fenomeno non sono visibili tracce di sostanze inquinanti.
Copia dei verbali dei sopralluoghi effettuati sono stati inviati al Comune di Pont Canavese.

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