Dati rete radioattività misurati il 25-26-27 marzo 2011. Rilevate tracce minime del passaggio della nube

29 marzo 2011

Analisi particolarmente approfondite effettuate su un filtro dell’aria prelevato venerdì 25 marzo hanno evidenziato minime tracce di I-131, riconducibili all’incidente di Fukushima (0,0000437 Bq/m3). La messa in evidenza di questo dato è stata possibile solo grazie all’adozione di lunghe e laboriose procedure di misura che hanno consentito l’abbassamento dei limiti di sensibilità delle nostre misure di quasi 10 volte.Si tratta di livelli insignificanti dal punto di vista sanitario e dosimetrico. Per fare un paragone, sono concentrazioni almeno 10.000.000 di volte inferiori a quelle che,  per lo I-131, si registrarono in Italia ai tempi di Chernobyl. La stessa concentrazione di radioattività naturale presente in aria (dovuta al radon) è da 100.000 a 1.000.000 di volte superiore a questo valore.



I dati sulla radioattività dell’aria determinati dalla rete di monitoraggio ARPA Piemonte con le normali tecniche analitiche nelle giornate del 26 e 27 marzo sono risultati all’interno della normale variabilità del fondo naturale presente in Piemonte, e, pertanto, non indicano la presenza di livelli anomali di radioattività in aria sul territorio regionale. Analoghi risultati emergono da un radiosondaggio effettuato tra le notti del 27 e del 28 marzo effettuato fino all’altezza di 31 km.



Nei prossimi giorni Arpa Piemonte continuerà ad effettuare misure ad elevatissima sensibilità per determinare la presenza di concentrazioni di radionuclidi che, pur non costituendo alcuna fonte di rischio diretto o indiretto per la popolazione e per l’ambiente, risultano di interesse per gli studi di circolazione atmosferica globale.

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