Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e salute pubblica

 

Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
Relativamente alla valutazione ambientale delle componenti Radiazioni Ionizzanti e Non ionizzanti i contenuti del DPCM 27/12/88 stabiliscono che (all.2 art. 5 punto H):

  • "La caratterizzazione delle qualità dell'ambiente in relazione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti dovrà consentire la definizione delle modifiche indotte dall'opera, verificarne la compatibilità con gli standard esistenti e con i criteri di prevenzione di danni all'ambiente ed all'uomo, attraverso:
  • la descrizione dei livelli medi e massimi di radiazioni presenti nell'ambiente interessato, per cause naturali ed antropiche, prima dell'intervento;
  • la definizione e caratterizzazione delle sorgenti e dei livelli di emissioni di radiazioni prevedibili in conseguenza dell'intervento;
  • la definizione dei quantitativi emessi nell'unità di tempo e del destino del materiale (tenendo conto delle caratteristiche proprie del sito) qualora l'attuazione dell'intervento possa causare il rilascio nell'ambiente di materiale radioattivo;
  • la definizione dei livelli prevedibili nell'ambiente, a seguito dell'intervento sulla base di quanto precede, per i diversi tipi di radiazione;
  • la definizione dei conseguenti scenari di esposizione e la loro interpretazione alla luce dei parametri di riferimento rilevanti (standards, criteri di accettabilità, ecc.). "

 

Salute pubblica
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come "uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente come l'assenza di malattie o infermità". Tale definizione implica che una valutazione di impatto ambientale relativamente alla salute umana debba considerare non solo le possibili cause di mortalità o malattia per gli individui esposti agli effetti dell'opera in progetto, ma anche gli impatti sul benessere delle popolazioni coinvolte, ovverosia sugli aspetti psicologici e sociali.
La normativa di riferimento in materia di impatto ambientale, ed in particolare Il DPCM 27/12/88 che definisce nel dettaglio i contenuti dello Studio di Impatto Ambientale, in relazione alla componente 'Salute pubblica' stabilisce che (all. 2, art. 5, punto F del DPCM 27/12/88):

  • "Obiettivo della caratterizzazione dello stato di qualità dell'ambiente, in relazione al benessere ed alla salute umana, è quello di verificare la compatibilità delle conseguenze dirette ed indirette delle opere e del loro esercizio con gli standards ed i criteri per la prevenzione dei rischi riguardanti la salute umana a breve, medio e lungo periodo. Le analisi sono effettuate attraverso:
  • la caratterizzazione dal punto di vista della salute umana, dell'ambiente e delle comunità potenzialmente coinvolti, nella situazione in cui si presentano prima dell'opera in progetto;
  • l'identificazione e la classificazione delle cause significative di rischio per la salute umana da microorganismi patogeni, da sostanze chimiche e componenti di natura patogena, qualità di energia, rumore, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, connesse con l'opera;
  • la identificazione dei rischi eco-tossicologici (acuti e cronici, a carattere reversibile ed irreversibile) con riferimento alle normative nazionali, comunitarie ed internazionali e la definizione dei relativi fattori di emissione;
  • la descrizione del destino degli inquinanti considerati, individuati attraverso lo studio del sistema ambientale in esame, dei processi di dispersione, diffusione, trasformazione e degradazione e delle catene alimentari;
  • l'identificazione delle possibili condizioni di esposizione delle comunità e delle relative aree coinvolte;
  • l'integrazione dei dati ottenuti nell'ambito delle altre analisi settoriali e la verifica della compatibilità della normativa vigente dei livelli di esposizione previsti;
  • la considerazione degli eventuali gruppi di persone particolarmente sensibili e dell'eventuale esposizione combinata a più fattori di rischio."
Ufficio per le Relazioni con il Pubblico
Comunicazione non ostile

Arpa aderisce al Manifesto della comunicazione non ostile, un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole, perché la scelta delle parole e del nostro stile comunicativo possono fare la differenza, in ogni contesto

Manifesto comunicazione non ostile

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