Vigilanza e controllo

Attività di vigilanza e controllo sul territorio

L’uso di sostanze radioattive trova impiego in svariati settori della medicina, dell’industria e della ricerca scientifica, nei quali esse vengono sfruttate per le loro caratteristiche: tipo di radiazione (alfa, betao gamma), tempo di dimezzamento del nuclide radioattivo ed energia emessa. Le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione dei lavoratori, della popolazione e, conseguentemente, dell’ambiente contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti sono contenute nel decreto legislativo 31 luglio 2020 n.101 e successive modifiche e integrazioni (nel seguito D.Lgs. 101/2020 e ss.mm.ii.).

Arpa Piemonte in forza del suddetto decreto e della legge regionale n. 5/2010 svolge attività di vigilanza e controllo sul territorio regionale e dà supporto a Prefetture e Regione Piemonte fornendo pareri ai fini del rilascio di nulla osta all'impiego di sorgenti radioattive.

Inoltre, Arpa gestisce e aggiorna una base dati delle attività industriali presenti sul territorio regionale dove vengono utilizzate sorgenti radioattive.

CONTROLLO SU ROTTAMAI E FONDERIE 

Il settore del riciclo dei rottami metallici e dell’importazione di semilavorati metallici è interessato dalla questione delle sorgenti radioattive dismesse. Sorgenti radioattive nascoste tra i rottami, oppure rottami contaminati da nuclidi radioattivi, una volta fusi possono contaminare l’impianto della fonderia con conseguenze non trascurabili sulla salute pubblica e sull’ambiente, non ultimo, arrecando un considerevole danno finanziario ed economico alla fonderia.

Tra i rottami metallici si rinvengono più frequentemente:

  • quadranti di veicoli o altre parti di strumentazione di varia natura, contenenti radio 226;
  • tubi da prospezioni minerarie, con incrostazioni di radionuclidi naturali, anch’essi contaminati da radio 226 o altri radionuclidi naturali;
  • parafulmini contenenti radio 226 o americio 241;
  • sorgenti per uso industriale (cesio 137 o cobalto 60) o medico.

Il D.Lgs. 101/2020 e ss.mm.ii., obbliga i soggetti che a scopo industriale o commerciale esercitano attività di importazione, raccolta, deposito o che esercitano operazioni di fusione di rottami o di altri materiali metallici di risulta ad effettuare la sorveglianza radiometrica, per garantire la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione da eventi che possano comportare esposizioni alle radiazioni ionizzanti e per evitare la contaminazione dell’ambiente.

L’art. 72 in particolare dà precise indicazioni su come effettuare la sorveglianza radiometrica, che si avvale di sistemi di misura che hanno la funzione di intercettare in ingresso e in uscita l’eventuale sorgente radioattiva. Per le fonderie è inoltre previsto il controllo radiometrico sui provini di fusione, sulle polveri di abbattimento fumi o sulle scorie per evidenziare l’eventuale fusione accidentale di una sorgente.

CONTROLLI AL TERMOVALORIZZATORE DI TORINO 

Arpa Piemonte dedica un’attenzione particolare al monitoraggio e alla vigilanza dell’impianto TRM di Torino Gerbido in attuazione della procedura concordata con l’Azienda e la Città Metropolitana di Torino.

Il controllo presso questo impianto è richiesto della normativa ambientale (decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152) il quale prevede che i rifiuti in ingresso ai termovalorizzatori siano sottoposti a controllo radiometrico con lo scopo di prevenire la possibile fusione nell’impianto di sorgenti radioattive nascoste tra i rifiuti. Per prevenire questo tipo di incidenti, all’ingresso del termovalorizzatore sono installati rivelatori fissi di radiazioni gamma, chiamati portali, attraverso i quali transitano tutti i carichi in entrata e in uscita. Sovente, i rifiuti urbani conferiti ad un impianto di incenerimento contengono radionuclidi di origine sanitaria, prodotti da pazienti trattati con radiofarmaci[1]  (per esempio iodio 131, impiegato nel trattamento del tumore della tiroide, che può contaminare gli effetti personali e gli indumenti dei pazienti).

L’impianto di incenerimento rifiuti che dovesse ricevere un rifiuto urbano contaminato da uno dei radionuclidi di impiego sanitario provvede alla segregazione del rifiuto fino al decadimento del radionuclide.

Sono frequenti, tuttavia, casi di ritrovamento di manufatti contaminati da nuclidi radioattivi di origine non sanitaria (ad esempio radio 226). Questi manufatti vengono smaltiti come rifiuti radioattivi.

Arpa Piemonte esegue annualmente diversi sopralluoghi presso l’impianto ed ha messo in atto un piano di monitoraggio del particolato atmosferico mediante l’installazione di una stazione di campionamento nel comune di Beinasco (TO), vicino al termovalorizzatore stesso. Il monitoraggio condotto fino ad oggi non ha mai evidenziato anomalie.

Quadrante

GRANDI OPERE

Arpa Piemonte dedica un impegno costante alla vigilanza presso i cantieri TAV della Maddalena, in Valle di Susa, e presso i cantieri del Terzo Valico, in provincia di Alessandria tramite:

  • sopralluoghi;
  • misura dei livelli di intensità di equivalente di dose ambientale;
  • prelievo ed analisi di campioni ambientali;
  • misure di concentrazione di radon nelle gallerie.

 

CONTROLLI SU SORGENTI RADIOATTIVE PER USO INDUSTRIALE

Le gammagrafie industriali richiedono l’impiego di sorgenti radioattive, come iridio, cesio e cobalto, radionuclidi gamma emettitori, per eseguire il controllo delle saldature tramite radiografie. Le attività di gammagrafia eseguite sul territorio piemontese, prevalentemente sulla rete di distribuzione del gas, possono essere una fonte non trascurabile di rischio radiologico per la popolazione e per i lavoratori.  


 [1]I radiofarmaci sono farmaci, cioè composti chimici, contenenti nuclidi radioattivi impiegati in campo medico sia a scopo diagnostico (scintigrafia, PET, …), sia a scopo terapeutico, tutti i radionuclidi contenuti nei radiofarmaci hanno un tempo di dimezzamento molto breve (da poche ore a pochi giorni).

Quale struttura di Arpa se ne occupa?

Normativa

 

 

Abbiamobisognodite

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Comunicazione non ostile

Arpa aderisce al Manifesto della comunicazione non ostile, un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole, perché la scelta delle parole e del nostro stile comunicativo possono fare la differenza, in ogni contesto

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