Le acque del Po a Torino nel periodo del lockdown

6 maggio 2020

Il Fiume Po è un corpo idrico molto complesso per la lunghezza, le diverse tipologie di territori attraversati, la portata, il numero di affluenti, di scarichi e di captazioni in quanto viene utilizzato per produrre una buona percentuale dell'acqua potabile della provincia di Torino.

Attraverso le analisi eseguite sono calcolati numerosi indici per valutare stato, impatti e pressioni che incidono sul fiume.

Le modalità di classificazione dei corpi idrici fluviali sono di due tipi:

  • Stato chimico: è un indice che valuta la qualità chimica dei corsi d’acqua. La valutazione dello stato chimico è definita a livello comunitario in base a una lista di 33+8 sostanze pericolose o pericolose prioritarie per le quali sono previsti Standard di Qualità Ambientale europei. L’indice è costituito da 2 classi: Buono e Non Buono.
  • Stato ecologico: è definito dalla valutazione integrata di vari indici (tenendo conto ad esempio di macrobenthos, diatomee, macrofite, fauna ittica e dalla verifica degli Standard di Qualità Ambientali per gli inquinanti specifici) ed è riferita al fiume e non alle singole stazioni di monitoraggio. Lo Stato Ecologico viene espresso in cinque classi: Elevato, Buono, Sufficiente, Scarso e Cattivo.

 

Sul Po in provincia di Torino si eseguono prelievi in 5 punti con frequenza mensile e si fanno analisi per oltre 180 parametri su ciascun campione. Il Po a Torino è, inoltre, l'unico corpo idrico piemontese valutato per la ricerca di sostanze contaminanti di interesse farmacologico attraverso una campagna di monitoraggio specifica di livello nazionale.

Negli ultimi anni, per il settore del Po a Torino, lo Stato chimico è risultato Buono e Stato ecologico è risultato Sufficiente.

Confrontando i risultati di gennaio e aprile (prima e dopo il lockdown) non si rilevano variazioni significative fatta eccezione per i parametri correlabili ai cambiamenti stagionali. Anche confrontando i dati di aprile 2020 con i risultati delle analisi effettuate dai campionamenti di aprile degli ultimi cinque anni non si rilevano variazioni significative.

“Il Po è risultato in molti giorni del lockdown limpido verosimilmente per l'assenza di piogge, che non hanno portato a variazioni significative di trasporto solido consentendo una decantazione soprattutto nei tratti di pianura caratterizzati da scarsa velocità delle acque, ma il suo stato di contaminazione, che per i valori di riferimento è conforme, non è mutato. In sistemi ambientali complessi come il Po la variazione delle pressioni ha effetti a lungo termine e non è compatibile con i tempi del lockdown di poco meno di due mesi. A questo va aggiunto che il carico delle pressioni significative presenti nel Po  nel tratto di riferimento compreso nella provincia di Torino non si è sostanzialmente modificato: nel periodo di  lockdown il carico degli abitanti equivalenti, gli impatti del comparto agricolo e zootecnico, le derivazioni in atto e la presenza di siti potenzialmente inquinati non ha subito variazioni sostanziali. Inoltre la maggior parte degli scarichi produttivi recapita in sistemi di collettamento collegati ad impianti di depurazione centralizzati che sono risultati tutti sempre attivi.- spiega il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto - I sistemi ambientali e le loro variazioni sono verificabili solo con misure, analisi, monitoraggi. E’ un percorso scientifico che Arpa nel periodo della fase 1 ha continuato e continua a effettuare quotidianamente attraverso monitoraggi, campionamenti e analisi. Perché solo attraverso il dato è possibile conoscere e valutare l’ambiente che ci circonda. Conoscere per rispondere non con la percezione, ma con i dati”.

 

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